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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Legnaro / Via Monte Grappa

Spara e ferisce il ladro: 33enne macellaio agli arresti domiciliari

Secondo il pm l'uomo, Walter O., indagato per tentato omicidio, può ritornare nella sua abitazione a Legnaro perché non sussistono pericoli di fuga e di inquinamento delle prove. Il 23enne albanese ferito rimane grave

Nessun pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, motivi per cui, per Walter O., il macellaio 33enne di Legnaro che nella notte tra domenica e lunedì ha sparato ferendo gravemente uno dei ladri che aveva sorpreso in casa, anziché il carcere, il pm Orietta Canova ha disposto gli arresti domiciliari. L'accusa è di tentato omicidio.

IL FUCILE. Il 33enne si era accorto, intorno alle 4, della presenza di una banda di malviventi, entrati da una finestra lasciata aperta nella sua abitazione in via Monte Grappa. Stavano per rubargli l'Audi S4 quando il commerciante, imbracciato il suo fucile da caccia calibro 22, aveva sparato dalla finestra della camera al primo piano un paio di colpi in direzione dei malviventi, colpendone uno sul lato sinistro e ferendolo alla testa, alla spalla e al torace. In seguito ad accertamenti, è risultato che l'uomo risulta sì in possesso di un regolare porto d'armi, ma che il fucile in questione si sarebbe dovuto trovare in un'altra abitazione. Particolare che complica la posizione del 33enne.

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GLI INTERROGATIVI. Proseguendo nella ricostruzione di quegli interminabili attimi, resosi immediatamente conto della gravità della situazione, il macellaio sarebbe poi sceso per accompagnare in auto il malvivente all'ospedale, mentre gli altri complici si erano prontamente dileguati. Ma questo si sarebbe poi rifiutato, minacciando il 33enne con un cacciavite di farlo scendere, abbandonandolo in strada. A due chilometri di distanza, in via Ferrarin, un passante in bicicletta si era accorto della presenza di un uomo agonizzante, il ladro per l'appunto, e aveva chiamato i soccorsi. Il ferito, identificato in Elson N., 23 anni, albanese, si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piove di Sacco, in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Nell'interrogatorio-fiume rilasciato agli inquirenti, l'indagato ha affermato di aver reagito d'istinto per difendere la propria famiglia e abitazione. Il cacciavite usato per le presunte minacce non è stato per il momento rinvenuto. È propria la seconda parte del racconto, quella del tentativo di soccorso del ladro e delle minacce, a generare più interrogativi negli investigatori.

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