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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Legnaro

I colleghi della Capua: “L'IZSVe non è un luogo da cui fuggire”

Una lettera aperta firmata da 235 dipendenti si aggiunge alle dichiarazioni sulla vicenda del trasferimento della virologa alla Torre della Ricerca: "L'IZSVe è una struttura d'eccellenza, siamo amareggiati da come viene descritta"

Oltre duecento firme per difendere la reputazione dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Dopo gli interventi di Zaia, del CdA dell’IZSVe e della virologa Ilaria Capua, alla travagliata vicenda legata al suo trasferimento alla Torre della Ricerca si aggiungono anche le voci dei colleghi della scienziata contesa, che, ritenendo “sotto accusa” la struttura in cui lavorano, hanno deciso di rendere noto anche il loro punto di vista.

IL TRASFERIMENTO NEGATO

LA LETTERA. Sono stati dunque 235 i dipendenti dell’ IZSVe che hanno sottoscritto la lettera aperta, affermando di essere amareggiati da molti aspetti della storia del trasferimento della Capua e del suo staff:  "Non ci sembra accettabile  - scrivono  - che l’Istituto sia rappresentato come un luogo da cui si debba fuggire, per trovare la tanto menzionata “osmosi della ricerca”, quasi che il rimanere fra coloro che, come noi, da sempre operano e fanno ricerca nell’interfaccia uomo-animale, sia degradante e impedisca di raggiungere le vette della scienza”.

L'INTERVENTO DELLA VIROLOGA ILARIA CAPUA

LO ZOOPROFILATTICO VISTO “DALL’INTERNO”. Oltre 500 dipendenti “con un’età media ben al di sotto di quanto si ritrova nelle pubbliche istituzioni del nostro Paese”, sette centri di referenza nazionali e altrettanti internazionali, sono questi i numeri dell’Istituto Zooprofilattico riportati dai firmatari della lettera per descrivere una “struttura di eccellenza a livello regionale, nazionale e internazionale. Le donne sono la maggioranza, anche nel livello dirigenziale e nelle posizioni apicali; chi se lo merita, quindi, fa carriera, anche se è giovane e anche se è donna: la Capua ne è una testimonianza, avendo raggiunto il primariato a quarant’anni e la direzione di un dipartimento poco dopo. Molti di noi vengono chiamati a fornire consulenza ad organismi internazionali come l’OMS, la Commissione Europea, la FAO, l’EFSA”.

LA STRUTTURA. Gli spazi non potranno forse competere con quelli della nuova Torre della Ricerca, ma i dipendenti sottolineano l’impegno per mantenere sempre uno standard di adeguatezza: “A volte lavoriamo in spazi ristretti a causa della crescita tumultuosa che l’Istituto ha avuto negli ultimi anni e degli interventi edilizi che non riescono ad andare di pari passo – si legge - ma vediamo che i cantieri qui a Legnaro sono sempre aperti, e alcune opere concluse ci danno un chiaro segnale che, nonostante la burocrazia e le difficoltà tipiche del settore pubblico in Italia, si riescono a fare cose che siamo abituati a vedere solo in altri Paesi spesso citati dalla stampa come esempi positivi”.

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