Dalla Calabria a Limena petardi "buoni", ma trasportati illegalmente
Le Fiamme Gialle hanno denunciato il legale rappresentante di una azienda pirotecnica di Cosenza che spediva in tutta Italia il suo materiale esplodente in bancali anonimi a volte "travestiti" da porta alimenti e bevande
A quasi due settimane dall'inizio del nuovo anno, è tempo di bilanci per la Guardia di Finanza di Padova sul fronte del sequestro di botti di Capodanno potenzialmente pericolosi per gli utilizzatori, ma anche per chi li avesse rinvenuti inesplosi sulla pubblica via.
I numeri
I finanzieri del comando provinciale di Padova nel corso delle varie attività preventive hanno sequestrato circa 5mila articoli pirotecnici per un peso complessivo di 800 chili. Nel dettaglio le Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria hanno monitorato una platea di siti web che pubblicizzavano la vendita online di fuochi di artificio. Di interesse l'inserzione di un rivenditore calabrese della provincia di Cosenza che promuoveva la commercializzazione dei propri prodotti con consegna in tutta Italia attraverso corrieri espressi e a prezzi vantaggiosi.
L'artifizio
Ulteriori approfondimenti sulle policy di sicurezza dei vettori in questione consentivano di accertare che gli stessi non disponevano delle autorizzazioni necessarie per il trasporto di materiale esplodente previste dalla legge e, di conseguenza, di mezzi idonei. Sulla scorta di tali premesse, a seguito dell’individuazione di un corriere che aveva effettuato, a partire dalla metà di dicembre, numerosi trasporti per conto della società monitorata, i militari si recavano presso gli hub logistici aziendali della provincia di Padova, nello specifico nella zona industriale del comune capoluogo e a Limena, per ispezionare i pacchi in giacenza che sarebbero stati consegnati di lì a poco. Si accertava che la tecnica di commercializzazione utilizzata dal rivenditore, che abbatteva notevolmente i costi di spedizione, consisteva nel rendere indecifrabile, tramite una pellicola scura utilizzata per l’imballaggio e l’utilizzo di scatoloni in cartone privi di riferimenti o relativi ad alimenti e bevande, il contenuto dei colli contenenti artifici pirotecnici, che venivano affidati agli ignari corrieri per il trasferimento nei centri di stoccaggio e smistamento.
I petardi
Il materiale pirotecnico rinvenuto all’interno degli imballaggi, tra cui spiccavano batterie pirotecniche, ciascuna di peso lordo anche superiore ai due chili e petardi, seppur regolare dal punto di vista della fabbricazione, è stato sottoposto a sequestro per violazione delle prescrizioni e cautele imposte dalla normativa vigente per il trasporto delle merci pericolose e di materiale esplodente. L’intervento della Guardia di Finanza ha consentito di denunciare alla Procura della Repubblica di Padova il rappresentante legale dell’impresa pirotecnica e di segnalare i fatti accertati alla Prefettura di Cosenza, che ha disposto la sospensione della licenza di pubblica sicurezza dell’azienda per un periodo di 60 giorni.