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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Autostrada Ve-Pd: arresto “bis” per l'ad Brentan indagato per corruzione

L'ex amministratore delegato della società che gestisce la tratta veneta è stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su un giro di tangenti legato al sistema di irregolare aggiudicazione dei lavori

A seguito dell'accertamento di ulteriori tangenti per 75 mila euro versate da due imprenditori che hanno eseguito lavori elettrici e di manutenzione termoidraulica, l'ex amministratore delegato della società Autostrade Venezia-Padova Lino Brentan è stato raggiunto da una seconda ordinanza di arresti domiciliari per “corruzione continuata per atti contrari a doveri d'ufficio”.

ORDINANZA "BIS". A notificargliela la Guardia di Finanza lagunare che aveva già proceduto con l'arresto a fine gennaio sempre ai domiciliari per presunte tangenti oscillanti tra il 5 ed il 10%. L'ambito di indagine rimane dunque lo stesso. Sono stati poi acquisiti nuovi elementi sulle tangenti per 110 mila euro, già contestate a gennaio, ricevute per l'assegnazione di consulenze sull'inquinamento acustico.

IL "SISTEMA BRENTAN". Secondo quanto affermato dagli imprenditori interrogati, i pagamenti delle mazzette potevano avvenire una volta all'anno o anche in due o tre occasioni, sempre in contanti, a volte nella sede della società a Villabona (Venezia), altre durante un tragitto in auto, prima di consumare un pranzo di lavoro. A conclusione degli accertamenti, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 75 mila euro a carico di Lino Brentan, somma equivalente al prezzo dei fatti di corruzione accertati: sale così a 245 mila euro la somma di denaro sequestrata nei confronti dell'arrestato dall'inizio delle indagini.

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