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Cronaca

Live - Coronavirus: misure rigorose in 14 province italiane. C'è anche Padova

Il premier Giuseppe Conte: «Contenere la diffusione del contagio e necessità di agire per non sovraccaricare le strutture ospedaliere». Vo', termina l'isolamento

Ore 19:00 I casi di persone che hanno contratto il Coronavirus a Padova, aggiornati alla mattina di domenica 8 marzo, sono 43, mentre a Vo' sono 78. I comuni dove si registrano più casi sono poi Curtarolo (10),  a Limena e Villa del Conte (9), Cervarese (9), Lozzo Atestino, Noventa Padovana, Grantorto, Rovolon, (7 per ogni comune). Sono 49 in tutto i comuni del padovano dove si riscontrano casi di persone che hanno contratto il virus. 

Ore 18:00 Il sindaco Sergio Giordani scrive una lettera aperta a tutti i padovani

Ore 13:45 Parla Luca Zaia: «Ingiustificato e sproporzionato quanto deciso dal DPCM sulle province venete. Vo' passa dal 3% allo 0,5% dei contagiati, questo vuol dire che abbiamo lavorato bene. Quanto fatto a Vo' non ha uguali al mondo. Ho inviato una lettera a Conte per far stralciare la posizione delle tre province venete interessate: Venezia, Treviso e Padova. Essere in zona rossa vuol dire limitazioni molto strette. Ci sono troppi spazi a interpretazioni per quanto riguarda la mobilità di merci e persone. Qui ogni gorno ha la sua pena ma il nostro sistema sanitario legge. Ci sono due belle notizie: è nato il primo bimbo all'ospedale di Schiavonia, Massimo. C'è chi lo dava per chiuso. Ci sono anche buone notizie. Niente panico. Osservate le indicazioni che vengono date: lavarsi le mani, stare a distanza di sicurezza». Poi aggiunge: «Abbiamo dei giovani che si sono offerti per gestire ViralVeneto che gestiscono informazioni validate da noi. Una infinità di video che danno indicazioni e consigli, oltre che rassicurazioni. Non liquidate questa operazione con commenti fuori luogo». 

Ore 11:00 Le anticipazioni diffuse a mezzo stampa della bozza del Dpcm hanno fatto arrabbiare tutti i sindaci delle province coinvolte. Anche il sindaco di Padova, Sergio Giordani

Ore 10:00

Raccomandazioni

Ha spiegato il Presidente del Consiglio che non ci sarà un «divieto assoluto» di spostarsi all'interno dei suddetti territori, spiegando però che le forze di polizia potranno fermare i cittadini e a chiedere le ragioni dei loro spostamenti. Sarà permesso rientrare presso la propria residenza o domicilio per chi si trova fuori. È «fortemente raccomandato» di restare a casa a chi ha febbre e sintomi da infezione respiratoria, a prescindere dal fatto che sia positivo o no al coronavirus. Per quanto riguarda invece i soggetti positivi al coronavirus, non dovranno uscire di casa. 

Vo'

Ha fatto sapere il premier che terminano le restrizioni per le zone rosse, quindi termina nella giornata di domenica 8 marzo il periodo di isolamento per il paese situato nel cuore del Parco Colli. 

Zona Rossa

Le aree interessate dal provvedimento non devono venire intese come zone rosse. Non è impedita la mobilità: «Non si ferma tutto ma dovremo essere più responsabili», ha spiegato il premier «ma le forze di polizia saranno autorizzate a fermare i veicoli per comprendere la reale urgenza di certi spostamenti».

Restrizioni

Nelle aree indicate, tra cui anche la provincia di Padova, qiuindi, il decreto approvato dal governo prevede, fino al 3 aprile:

Sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università;

Divieto di uscire di casa per le persone in quarantena e risultate positive al coronavirus;

Fortemente raccomandato di rimanere in casa e limitare i contatti sociali per le persone con febbre e infezioni respiratorie;

Sospensione degli eventi sportivi, tranne quelli a porte chiuse;

Chiusura degli impianti nei comprensori sciistici;

Sospensione di tutte le manifestazioni e gli eventi in luoghi pubblici e privati;

Sospensione delle attività di cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse, discoteche;

Apertura dei luoghi di culto condizionata all’adozione di misure che consentano ai frequentatori di restare a un metro di distanza gli uni dagli altri, con sospensione di tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali;

Chiusura dei musei;

Sospensione dei concorsi pubblici e privati esclusi quelli per il personale sanitario e quelli per l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e quelli per il personale della protezione civile;

Possibilità di apertura di bar e ristoranti dalle 6 alle 18 adottando misure per far rispettare una distanza di un metro fra i clienti: dopo le 18 verrà chiuso tutto;

Adozione di misure per rispettare la distanza di un metro tra le persone in tutti gli esercizi commerciali;

Sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico;

Chiusura dei centri commerciali nelle giornate festive e prefestive, con l’esclusione di farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari;

Sospensione delle attività di palestre, piscine, centri benessere, centri sportivi, centri termali;

Sospensione degli esami per il conseguimento della patente di guida.

[ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO]

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