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Cronaca

Locali notturni mascherati da circoli privati per evadere il fisco

In un anno, la Finanza di Padova ha "pizzicato" 27 finti circoli, recuperando oltre 600 mila euro di incassi sottratti alla tassazione e accertando violazioni Iva per 150mila euro. Nel mirino anche l'In Bloom di Maserà

Su 50 circoli privati controllati in tutta la provincia di Padova negli ultimi 6 mesi, la Guardia di Finanza ha scovato 27 realtà che, anzichè perseguire attività di tipo culturale o finalità socio-assistenziali per i loro affiliati, altro non erano che locali notturni tout court oppure realtà imprenditoriali che fuggivano però alla tassazione ordinaria. Oltre 600mila euro gli incassi sottratti a tassazione accertati e 150mila euro le violazioni all'Iva.

"MODA" DILAGANTE. Niente scontrini o fatture ai clienti, perchè soci tesserati, o contratti di assunzione per i lavoratori dipendenti perchè inquadrati come collaboratori remunerati con cospicui rimborsi spese. Una sorta di "moda", quella dei circoli, che negli ultimi tempi ha iniziato a dilagare nel Padovano, complice anche la crisi.

FINTA ASSOCIAZIONE PRO DISABILI. Tra le finte associazioni anche un circolo di Padova che di facciata promuoveva attività di tipo socio-assistenziale per disabili con patologie sanitarie ma che in realtà forniva servizi con personale esperto quali medici o infermieri, dietro pagamento di somme anche elevate, dando vita a un vero e proprio business lucroso.

IN BLOOM A MASERÀ. Un'altra situazione eclatante quella di un famoso locale della provincia, l'In Bloom a Maserà. Trasformato da pubblico esercizio in associazione, nel giorno dell'inaugurazione, gli organizzatori avevano dato il via a un tesseramento di massa nei confronti di tutti coloro che accedevano: in una sola serata, i finanzieri hanno contestato oltre 200 violazioni. Una concorrenza sleale in particolare nei confronti delle sale da ballo del vicino bacino termale, che avevano iniziato ad accusare una drastica perdita di clienti, nonchè il licenziamento di personale attirato da maggiori guadagni "esentasse" nel finto circolo privato.

SOCI PER PROFORMA, IGNARI DELLE FINALITÀ. Tra le modalità usate dai finanzierI per smascherare le finte associazioni, anche l'intervista ai soci, in realtà semplici clienti. Questi ultimi non erano quasi mai a conoscenza delle finalità per le quali il circolo era stato costituito o non avevano mai partecipato a un'assemblea dei soci. Per proseguire con le loro attività, i circoli "pizzicati" dovranno ora mettersi in carreggiata come attività commerciali aperte al pubblico e soggette alle relative tassazione e normative, ad esempio in tema di sicurezza.

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