"Ero confuso", Luca Claudio si scusa con il pm per l'intervista che lo ha rispedito in cella

Era durata appena 3 giorni la vita al di fuori del Due Palazzi per l'ex sindaco di Abano Terme Luca Claudio. Dopo l'intervista rilasciata ad un quotidiano locale dalla sua dimora a Porto Levante (nel comune rodigino di Porto Viro), dove stava scontando i domiciliari, Il gip Tecla Cesaro aveva, infatti, aggravato la posizione di Claudio - che a dicembre aveva patteggiato 4 anni dopo aver trascorso oltre 8 mesi nel carcere Due Palazzi di Padova, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "Tangentopoli delle Terme -  sottoscrivendo un nuovo provvedimento, per la violazione delle prescrizioni imposte dai domiciliari, e rispedendo Claudio in cella.

LE SCUSE DAVANTI AL PM. Lunedì - come riportano i quotidiani locali - l'ex primo cittadino di Abano Terme, e prima di Montegrotto, ha incontrato il pubblico ministero Federica Baccaglini e ha chiesto scusa. Il faccia a faccia era stato domandato dall'ex sindaco tramite i suoi legali, Ferdinando Bonon e Giovanni Caruso, allo scopo di giustificare l'intervista che lo ha riportato dietro le sbarre. Dichiarazioni di innocenza nonostante l'ammissione, nel memoriale dello scorso giugno, di parte delle responsabilità nei fatti contestati. L'ex primo cittadino avrebbe dichiarato davanti al pm di non avere avuto intenzione di mettere in discussione l'inchiesta e l'operato dell'autorità giudiziaria e di essersi fatto prendere, invece, da un momento di "confusione".

AD APRILE 2015: SCOPPIA LA "TANGENTOPOLI DELLE TERME" - LUGLIO 2015: Finanza in società e a casa di Claudio - L'INCHIESTA SI AMPLIA: Dal verde ai grandi appalti - L'ASSESSORE DI MONTEGROTTO: "Sistema creato da Luca Claudio" - GIUGNO 2016: L'arresto di Luca Claudio - LUGLIO 2016: Nuovo filone d'inchiesta "Operazione bonifica" - DICEMBRE 2016: Luca Claudio patteggia 4 anni - MARZO 2017: Luca Claudio scarcerato va ai domiciliari - Luca Claudio torna ai domiciliari dopo l'intervista