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Cronaca

Malattia di Dupuytren: Padova è in buone mani

Ora anche a Padova, sotto la Direzione Scientifica del Prof. Franco Bassetto, Direttore della Clinica di Chirurgia Plastica dell'Azienda Ospedaliera di Padova, gli specialisti hanno a disposizione una nuova terapia farmacologica per il trattamento della contrattura di Dupuytren

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Si è recentemente concluso il ciclo di incontri organizzati dalla SICM (Società Italiana di Chirurgia della Mano), che in questi mesi ha coinvolto alcuni tra i migliori chirurghi della mano delle principali strutture ospedaliere del nostro Paese.

Ora anche a Padova, sotto la Direzione Scientifica del Prof. Franco Bassetto, Direttore della Clinica di Chirurgia Plastica dell'Azienda Ospedaliera di Padova, gli specialisti hanno a disposizione una nuova terapia farmacologica per il trattamento della contrattura di Dupuytren, per assicurare al maggior numero di cittadini la migliore strategia terapeutica. Si tratta di una terapia innovativa, 'mini-invasiva', che rappresenta un'alternativa al trattamento chirurgico e garantisce, secondo i dati disponibili, un recupero funzionale della mano immediato.

Ma cos'è questa patologia? Come si manifesta e si cura? La malattia di Dupuytren è una delle più frequenti patologie della mano, eppure il 75% degli italiani non ne ha mai sentito parlare, nonostante colpisca il 13% della popolazione europea e nel 45% dei casi interessi entrambe le mani. La malattia di Dupuytren colpisce in prevalenza il sesso maschile (in rapporto di 10 a 1 rispetto alle donne) e prevede diversi livelli di gravità che rendono difficile compiere le più comuni azioni quotidiane. In Italia la prevalenza è stimata nel 25% degli over 50 di sesso maschile e il 25% dei pazienti evolve verso forme severe che compromettono il normale svolgimento delle attività quotidiane e del lavoro. Si pensi infatti alle migliaia di movimenti che compiamo ogni giorno, dal vestirsi o afferrare qualcosa o mettere una mano in tasca fino al gesto più comune di stringere una mano.

"La malattia di Dupuytren è una patologia a progressione lenta che colpisce lo strato del tessuto connettivo del palmo della mano e delle dita (aponeurosi palmare), che ci consente di afferrare saldamente gli oggetti. Nei pazienti predisposti a questa patologia, la produzione di collagene è eccessiva e determina un ispessimento anomalo del tessuto della fascia palmare nel quale, col progredire della malattia, si sviluppano dei noduli spesso scambiati per callosità; col tempo i noduli possono diventare veri e propri cordoni e ridurre l'estensione delle dita che risultano così "tirate" progressivamente verso il palmo della mano", spiega il Prof. Bassetto.

La diagnosi di questa malattia è piuttosto semplice: "Non esistono esami specifici, esiste invece un test, che tutti possono fare anche a casa. In inglese si chiama table top test e consiste nell'appoggiare il palmo della mano su una superficie completamente piatta. Nel momento in cui la mano non riesce più ad essere totalmente distesa su una superficie piana, si dichiara iniziata la fase in cui è appropriato intervenire. Questa patologia può essere curata efficacemente solo se ci si affida a mani chirurgiche esperte: si tratta di un intervento che richiede una profonda conoscenza dell'anatomia della mano. La malattia di Dupuytren non colpisce solo le persone anziane; se la malattia si presenta in giovane età, è altamente probabile che una volta intervenuti si ripresenti in altre sedi. Oggi, grazie al nuovo trattamento farmacologico 'mini-invasivo', contiamo di accorciare i tempi di prognosi e fornire ai pazienti una valida alternativa, psicologicamente più accettabile dell'intervento chirurgico", conclude il Prof. Bassetto.

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