Rapine in tabaccheria e alimentari, fermata la banda: due arrestati, indagata una donna
I carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto hanno fermato, martedì sera, i rapinatori dopo un colpo a Santa Maria di Sala. Lo scorso 2 marzo avevano preso di mira l'alimentari "Belmarket" di Refrontolo e il 14 marzo una tabacccheria a Zeminiana di Massanzago, nel padovano
Armati di pistola e coltello prendevano di mira tabaccherie e alimentari tra le province di Treviso, Venezia e Padova: tre i colpi finora attribuiti ad una banda composta da un 56enne di Vittorio Veneto, un 46enne di Conegliano e dalla compagna di quest'ultimo, una 37enne. I malviventi, uno incensurato e due con piccoli precedenti di vecchia data, sono entrati in azione lo scorso 2 marzo a Refrontolo, all'alimentari Belmarket, il 14 marzo in una tabaccheria di Zeminiana di Massanzago e ieri sera, 21 marzo, in una tabaccheria di Santa Maria di Sala. Nel primo episodio la donna aveva preceduto, fingendosi una cliente, l'entrata in azione dei due banditi che hanno agito con il volto travisato: dopo essersi fatti consegnare il denaro dalla titolare, l'81enne Edda Doro, si sono dileguati a bordo di una Fiat Punto bianca. Proprio questo mezzo, a cui erano state applicate targhe rubate nel padovano, era la loro firma ed era stata notata anche dopo la rapina di Zeminiana. A Zeminiana il colpo è andato a segno qualche minuto prima delle 19. All'interno della rivendita di tabacchi la Tabaccheria "Maria Antonia Esposito" vi erano la figlia, la titolare e il padre oltre ad un cliente. Sotto la minaccia di un coltello e di una pistola i malviventi sono riusciti ad asportare circa mille euro. Ne è seguito l'immediato arrivo dei carabinieri della Compagnia di Cittadella.
Se nei primi due blitz il bottino era stato di circa 1100 euro, a Santa Maria di Sala i banditi sono riusciti a fuggire con circa 1700 euro presi dalla cassa: per garantirsi mano libera e una fuga tranquilla, i rapinatori hanno immobilizzato con delle fascette di plastica il titolare, per poi rinchiuderlo in uno sgabuzzino. Il sopralluogo è stato effettuato dai carabinieri veneziani. Poi è scattata la fuga e il ritorno verso le loro abitazioni: la Fiat Punto con i due uomini e le donna (incaricata probabilmente di fare da palo) si è diretta verso l'ingresso del Passante di Mestre, ha imboccato la A27 e quindi la A28. All'uscita del casello di Cordignano, ad attendere i banditi, c'erano i carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto, coordinati dal comandante Francesco Galante. I due uomini sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e si trovano attualmente rinchiusi nel carcere trevigiano di Santa Bona. La donna è denunciata a piede libero e sono in corso accertamenti sul suo conto. Perquisendo l'auto è stata trovata la refurtiva presa nel colpo di Santa Maria di Sala mentre in casa sono stati trovati e sequestrati due coltelli, forse usati in occasione dei colpi.