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Cronaca

Al via a Padova il 2° master sull'Islam d'Europa: le Acli sponsorizzano

Al corso universitario post laurea aperto agli Imam e non solo, l'anno scorso c'erano 21 iscritti, tra cui degli italiani. Le borse di studio sono finanziate anche dall'Ucoii e dal ministero dei cittadini marocchini all'estero

Senza conoscenza, difficile che ci possa essere integrazione. Padova, per il secondo anno di fila, è pronta pertanto ad ospitare una nuova edizione del master in studi sull'Islam d'Europa.

IL MASTER.  Si tratta di un corso universitario post laurea, aperto anche agli Imam con laurea almeno triennale. Il master lo scorso anno ha contato 21 iscritti. È diviso in due parti: quella classica della storia e della dottrina islamica, e poi una ottica comparativa con la cultura europea. L'anno scorso gli italiani che hanno frequentato il corso hanno avuto una infarinatura di lingua araba.

ACLI E UCOII TRA GLI SPONSOR. Quest'anno due borse di studio saranno finanziate direttamente dalle Acli del Veneto. Altre due dall'Ucoii, mentre 10 vengono messe a disposizione dal ministero dei cittadini marocchini all'estero del regno di Marocco. "È fondamentale lavorare in rete con il mondo universitario ed una rete di associazioni di area islamico-marocchina per realizzare l'integrazione a partire da una rigorosa e strategica opera di formazione  - spiega il delegato della presidenza delle Acli del Veneto per le Politiche dell'Immigrazione, Marco Ferrero - Il master rappresenta un percorso indispensabile per il riconoscimento in Italia dell'Islam quale religione e la seconda edizione ha una valenza strategica per l'inclusione della comunità musulmana nel nostro Paese, poiché si fa carico, in rete con le comunità islamiche italiane, di formare un pensiero e delle competenze propedeutiche ad un più agevole riconoscimento istituzionale della religione islamica, che tuttora manca ponendo un freno alla corretta integrazione".

A MAGGIO 2012: IL CORSO PER IMAM

DISTRUGGERE GLI STEREOTIPI. Le lezioni si svolgono il sabato, per permettere a chi lavora di poter frequentare. "Capire cosa significa interagire in una società in cui ci sono i cattolici che sono la maggioranza, gli induisti, i buddisti ed i rappresentanti delle altre confessioni serve per impostare un dialogo tra le diverse culture - spiega il direttore del master Vincenzo Pace - Le associazioni musulmane hanno capito il valore e sostenuto questo master. Attorno al fattore religioso si producono spesso strappi e conflitti: noi vogliamo andare in controtendenza distruggendo gli stereotipi e smussare gli spigoli che possono creare attriti sociali".

OPPORTUNITÀ ANCHE ECONOMICHE. "L'Islam può funzionare come liquido di contrasto per studiare le disfunzioni delle nostre società - chiarisce Khalid Rhazzali, condirettore del master - Si tratta di offrire delle soluzioni a quelle società che stanno camminando sul percorso della democrazia. Esistono delle opportunità operative: basti pensare alle opportunità nel campo dell'agroalimentare dei cibi halal, la finanza nascente rivolta ai nuovi cittadini provenienti dai paese del mondo islamico".

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