Un anno è già trascorso. Il 29 luglio del 2015 morì tragicamente Mauro Guerra, il 32enne di Carmignano di Sant'Urbano, laureato in Economia e pittore, ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere per difendere un collega, aggredito dal giovane nel tentativo di sottrarsi ad un tso (trattamento sanitario obbligatorio). Dodici mesi dopo, venerdì prossimo, familiari ed amici lo ricorderanno, in associazione con "A buon diritto" e "Amnesty International Italia", con una giornata di iniziative per chiedere che venga "fatta chiarezza" sui fatti che portarono a quel drammatico epilogo.

MESSA, CONVEGNO E FIACCOLATA. Il programma della giornata prevede, alle 10, una messa in suffragio nella chiesa di San Giorgio in via Roma. Alle 20.30 un convegno nella sala civica di via Roma con videomessaggi di Luigi Manconi, presidente Commissione Diritti Umani del Senato e Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia, gi interventi di Giuliano Altavilla, consigliere comunale a Padova, Ilaria Cucchi, Lucia Uva, i familiari, gli amici, gli avvocati di Mauro. Sarà allestita una mostra con i quadri di Mauro e, al termine del convegno, ci sarà una fiaccolata che arriverà fino al campo dove Mauro è stato ucciso.

L'APPELLO. "La Procura ha aperto un fascicolo - scrivono i promotori dell'evento - sono stati sentiti alcuni testimoni ed effettuati degli accertamenti, tra cui l'esame autoptico e la perizia balistica. Il pubblico ministero ha chiesto una proroga delle indagini, ma allo stato attuale non si ha la certezza che il processo ci sarà. Il rischio, purtroppo molto concreto, è che per la morte di Mauro Guerra venga chiesta l'archiviazione. Pensiamo invece sia indispensabile fare chiarezza su questa vicenda all'interno di un'aula di tribunale".