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Cronaca

Medici e infermieri no vax, nel Padovano ne ritornano in corsia quasi 250

L'immunologa Antonella Viola prova a smorzare le polemiche: «Dovrei essere la più sdegnata contro la decisione del ministro di anticipare il rientro del personale no-vax, e invece non lo sono per niente: voltiamo pagina e andiamo avanti, che il Paese ha già troppi problemi da affrontare»

Intorno ai 250, membro più membro meno: si aggirano su quel numero gli appartenenti al personale medico-sanitario contrari al vaccino anti-Covid che torneranno già da oggi tra le corsie degli ospedali del Padovano.

Reintegri

Per quanto riguarda l'Usl 6 Euganea si parla di 122 reintegri: un'ottantina di loro sono infermieri od operatori socio-sanitari, mentre i restanti sono dipendenti tecnici o amministrativi dato che non figura nessun medico tra i dissidenti. Sul fronte dell'Azienda Ospedaliera, invece, saranno circa un centinaio a tornare in corsia tra il Giustinianeo e il Sant'Antonio. 

Antonella Viola

Non mancano ovviamente le polemiche, ma a provare a gettare acqua sul fuoco ci pensa a sorpresa l'immunologa Antonella Viola, che tramite la propria pagina Facebook dice la sua in merito: «Ho pagato personalmente un prezzo altissimo per la mia difesa razionale dei vaccini: minacce a me, ai miei figli, tanti mesi sotto scorta 24 ore al giorno... Dovrei essere la più sdegnata contro la decisione del ministro di anticipare il rientro del personale no vax. E invece non lo sono per niente… Stiamo facendo tanto rumore per 2 mesi di anticipo; sarebbero rientrati comunque il 1 di gennaio. Certo il ministro avrebbe potuto aspettare la naturale scadenza, senza sollevare polemiche. Ma che abbia agito perché in reale necessità di personale o per accontentare i politici no vax, nel concreto il risultato sono solo 2 mesi di anticipo. Proprio in nome del prezzo che ho pagato, e fermamente convinta, sulla base dei dati, di essere sempre stata dalla parte giusta, non mi interessa umiliare chi ha sbagliato: voltiamo pagina e andiamo avanti che il Paese ha già troppi problemi da affrontare».

Italia Viva

Fermamente contraria, invece, la sezione padovana del movimento politico Italia Viva, con Antonino Pipitone e Maria Antonietta Auditore che tuonano: «Anticipare di poche settimane il reintegro in servizio di medici e sanitari NoVax è un segnale politico chiaro contro la medicina ufficiale ed è una offesa ai medici e infermieri che credono nella scienza e nelle buone pratiche sanitarie. È una offesa per i milioni di Italiani che hanno consentito di combattere il Covid vaccinandosi, è un pessimo segnale per chi crede nelle istituzioni sanitarie e nella scienza. La scelta del governo Meloni e del neo ministro Schillaci è irresponsabile e grave, un provvedimento che giustifica e premia chi non crede nei vaccini e nella medicina ufficiale. Il messaggio è chiaro: decide la politica e non la scienza! Il metodo scientifico non è una ricetta opinabile, la conoscenza e la ricerca procedono con protocolli precisi, rigidi e verificabili. La comunità scientifica e gli Ordini dei medici devono tutelarsi nei confronti dei medici che non credono nella scienza e praticano pseudo-cure: chi non crede nella medicina ufficiale non può avere in cura la salute dei cittadini».

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