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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Monselice / Via Guglielmo Marconi

Operano nonostante sospensione Tre oculisti licenziati a Monselice

Tutti medici del reparto di oculistica dell'Ulss 17, sarebbero stati allontanati in massa dalla sala operatoria, causa forte stress. Sorpresi ad eseguire interventi ugualmente, l'azienda ospedaliera decide di licenziarli

Tre medici stressati e allontanati temporaneamente dalla sala operatoria se ne sarebbero infischiati della sospensione, come riportano i quotidiani locali, e avrebbero invece continuato la propria attività chirurgica, e a pagamento. Sarebbe questa l'accusa per la quale l'Ulss 17 avrebbe deciso il licenziamento di gruppo dei tre dottori del reparto di oculistica dell'ospedale di Monselice.

QUATTRO MEDICI STRESSATI. Avevano un rapporto di lavoro esclusivo con l'azienda sanitaria, nelle cui strutture esercitavano anche la libera professione. Poi, qualche settimana fa, uno dietro l'altro, sono comparsi i certificati medici con l'invito a non operare per un certo periodo di tempo, causa troppo stress e rischio di mettere a repentaglio l'incolumità dei pazienti. L'azienda sanitaria avrebbe preso atto delle certificazioni, allontanando i tre oculisti dalla sala operatoria, ma non dall'attività ambulatoriale. Un caso che fa discutere, perché, oltre ai tre professionisti, pare che lo stesso certificato sia stato presentato anche da un quarto medico, che avrebbe in seguito chiesto il trasferimento all'estero. Struttura svuotata di medici, dunque, e accertamenti da parte della Commissione di Venezia per verificare le condizioni di salute dei tre oculisti rimasti. Ma, in attesa delle risultanze, l'azienda stessa avrebbe provveduto ad indagini proprie, beccando i tre medici a svolgere, nonostante la sospensione, regolari attività chirurgiche.

UN CASO AMBIGUO. Ma la questione non è chiara. Due dei medici licenziati avrebbero infatti fatto uso esclusivamente della tecnica laser, per l'azienda ospedaliera un intervento chirurgico a tutti gli effetti, ma questo è da appurare. Il terzo, invece, avrebbe proprio praticato un intervento, ma al di fuori della struttura. Sarebbe dunque da accertare che le condizioni psicofisiche alterate individuate dal certificato fossero generiche o strettamente connesse al lavoro per l'azienda sanitaria. Insomma, un caso che probabilmente finirà in tribunale, ma che al momento vede il reparto di oculistica dimezzato e tre dottori affermati in mezzo ai guai.

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