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Cronaca

Medicina Legale: il professor Montisci patteggia nel primo dei tre procedimenti a suo carico

L’ex direttore dell’istituto ha deciso patteggiare l’accusa di truffa e abuso d’ufficio. In vista altri due processi, quello che riguarda la presunta falsificazione degli esami antidroga di alcuni suoi conoscenti e quello sul caso dell'investimento di Cesare Tiveron in cui sarà chiamato a testimoniare l'ex direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan

Un anno e sei mesi con la pena sospesa. Il professor Massimo Montisci, l’ex direttore dell’istituto di medicina legale di Padova, ha deciso patteggiare per l’accusa di truffa e abuso d’ufficio.

Patteggiamento

Il professore ha svolto, dal 2014 al 2019, decine di consulenze medico legali incassando le parcelle senza dichiarare nulla all’Azienda ospedaliera, della quale il Montisci è dipendente. Il professore ha incassato 600 mila euro di cui il 20%, cioè 122.400 sarebbe dovuto spettare all’Azienda ospedaliera. Per questo reato c’è una citazione diretta a giudizio, il docente comparirà quindi davanti al tribunale monocratico a breve. Nello specifico il professor Montisci avrebbe incassato, oltre al suo stipendio, 40 mila euro nel 2014, 72 mila nel 2015, 75 mila nel 2016, 84 mila nel 2017, 110 mila nel 2018, altrettanti l’anno dopo.  Contestato anche l’abuso d’ufficio per la violazione di una lunga serie di norme che regolano il comportamento del dipendente pubblico, che deve essere autorizzato dall’amministrazione per svolgere mansioni fuori dal suo ambito.

Processi

Per il professore però è solo il primo provvedimento al quale è sottoposto, ci sono infatti altri due processi che lo vedono imputato. Il 29 aprile è previsto quello che riguarda la presunta falsificazione degli esami antidroga di alcuni suoi conoscenti che, secondo l’accusa, li avrebbe agevolati per riottenere la patente ritirata. Poi sarà la volta del caso Tiveron, il 3 maggio, ovvero l’incidente stradale in cui morì il pensionato, travolto dall’auto blu in cui si trovava oltre all’autista anche l’ex direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan, ora a capo di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. L’auto, guidata dal suo autista, investì il 73 enne Cesare Tiveron dopo un’inversione a U vietata. Nonostante le gravi ferite riportate nell’incidente il professor Montisci, intervenuto per eseguire l’autopsia sul corpo della persona deceduta, aveva scritto che la vittima era morta d’infarto. Nella lista dei testi del processo e tra i testimoni dell’accusa c’è lo stesso Domenico Mantoan, che su richiesta del pm Sergio Dini, sarà chiamato a ricostruire quel che accadde il 13 settembre del 2016.

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