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Cronaca

Diminuiscono i fondi ministeriali all'Università, il rettore: "Il merito non è premiato"

In calo i fianziamenti, nonostante la conferma del primo posto patavino nella Valutazione sulla Qualità della Ricerca dell'Anvur

Forte delusione per la ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario 2017. Ad esprimerla è il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Padova, dopo aver esaminato i dati pubblicati dal Miur, che vedono una riduzione significativa per l’Università di Padova, le Università venete e alcuni altri grandi atenei italiani che in questi anni hanno evidenziato un precorso di crescita e di qualità. Riservandosi una più approfondita analisi dei dati, i membri del Cda sottolineano fin d’ora con forza come le assegnazioni agli atenei non dimostrino coerenza, specie se paragonate a quelle dell’anno precedente, con le politiche di incentivazione della qualità della didattica e della ricerca, in primis la VQR 2011-2014, che ha visto l’Università di Padova primeggiare ancora una volta.

IL COMMENTO.

"Stupisce e delude che impegno e successo nella ricerca scientifica, nel reclutamento dei giovani, nelle politiche di internazionalizzazione, nella tutela della qualità didattica e del diritto allo studio per i nostri studenti siano accompagnati da un’importante riduzione del finanziamento alla nostra Università – afferma il rettore Rosario Rizzuto –. Non è un bel segnale per una comunità accademica che ha profuso su questi temi il massimo impegno, ottenendo risultati riconosciuti di grandissimo valore".

IL SINDACO.

"Condivido l'amarezza del Rettore Rizzuto e di tutto il Cda dell'Università, - dichiara il sindaco Sergio Giordani - non potrebbe in fondo essere diversamente: la nostra città di Padova è legata da un connubio fortissimo con l'Università e tutta la comunità accademica. Le sfide del futuro sono da vincere insieme e preoccupa, quindi, che lo sforzo in termini di qualità, ricerca e didattica profuso dal nostro Ateneo, negli ultimi anni, non sia sufficientemente sostenuto da adeguati finanziamenti. Nel rispetto dei ruoli, spero per il futuro che alcuni criteri possano essere riconsiderati, unendo il riconoscimento universale e a livello nazionale del diritto ad un insegnamento di qualità per i nostri ragazzi, con elementi di merito e premialità in base a parametri oggettivi. Assicuro il mio impegno istituzionale in ogni sede per raggiungere questo obiettivo".

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