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Cronaca

#mettitialmioposto, lo specchio per "riflettere" come donna ferita

Studenti universitari della facoltà di Comunicazione a Padova attivano una campagna per la parità di genere nell'ambito di un concorso per Pubblicità Progresso. Lunedì il tour delle piazze per sensibilizzare

"Educa tuo figlio se non vuoi perdere tua figlia". È solo una delle frasi annotate sui post-it della campagna #mettitialmioposto, un'iniziativa nata dalle menti di un corpus studentesco della facoltà di Comunicazione a Padova, nell'ambito del concorso "On the move 2014", bandito da Pubblicità Progresso, a cui i ragazzi del professor Vittorio Montieri hanno deciso di partecipare. Uno specchio che ha fatto il giro dei punti nevralgici della Città. Sulla sua superficie, i tratti di una donna ferita. L'effetto micidiale di riflettersi e percepire il proprio volto deturpato dalla violenza.

PARITÀ DI GENERE. Un corso di Comunicazione pubblicitaria all'università, un professore intraprendente e un gruppo di studenti determinati. Nasce da qui la sfida a prendere parte alla competizione per il migliore spot a tema umanitario. Una gara che i giovani allievi del nostro ateneo hanno deciso di condividere con i padovani, perché è il progetto stesso a richiedere l'attenzione delle folle. Un quadro della donna ai giorni nostri che la ricama a tutto tondo, una lotta agli stereotipi che fonda il suo ideale nella parità di genere, dalla suddivisione dei compiti in famiglia, al lavoro, alla violenza e agli abusi.

IL TOUR DELLO SPECCHIO. Lunedì 9 giugno lo specchio ha fatto il tour della Città, spostandosi da piazza delle Erbe, dove si è trattenuto dalle 9.30 alle 11.30, ai Navigli, dove è rimasto dalle 12.30 alle 14.30. Tappa finale, la sosta dalle 16 alle 18 in piazza dei Signori. Sulla superficie, oltre alla raffigurazione, alcuni post-it, su cui il pubblico ha potuto trascrivere alcuni pensieri e riflessioni legati all'annosa questione. Un successo di partecipazione, per i giovani laureandi e il loro #mettitialmioposto. 

I POST. Di seguito alcuni dei messaggi condivisi dai passanti: "Fatti non fosti a viver come bruti, ricordatelo!", "Mamme crescete i vostri figli nell’amore e nel rispetto e non ci saranno più uomini violenti";  "Devi essere il ragazzo che vorresti tua figlia frequentasse"; "Il silenzio uccide la dignità".

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