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Cronaca

"Donazzan a testa in giù": la scritta-shock sui muri di Padova, insorge il mondo politico

È la stessa Donazzan a denunciare l'accaduto su Facebook: «A Padova mi vorrebbero “a testa in giù”: non va bene, ma me ne farò una ragione, anche se non c’era alcun bisogno di imbrattare i muri dell’Università. La speranza, finora vana, è che certa gente con le lancette dell’orologio ferme a settant’anni fa riesca a trovare metodi alternativi per sfogare le proprie frustrazioni, senza sfociare nel vandalismo»

«Donazzan a testa in giù»: la scritta-choc rivolta all'assessore regionale Elena Donazzan è apparsa sui muri di Padova, ed è subito scattata la condanna del mondo politico.

Minacce

È la stessa Donazzan a denunciare l'accaduto su Facebook: «Eccoli! Sono sempre loro: gli impavidi dell’antifascismo militante. Oggi a Padova mi vorrebbero “a testa in giù”: non va bene, ma me ne farò una ragione, anche se non c’era alcun bisogno di imbrattare i muri dell’Università… La speranza, finora vana, è che certa gente con le lancette dell’orologio ferme a settant’anni fa riesca - prima o poi - a trovare metodi alternativi per sfogare le proprie frustrazioni, senza sfociare nel vandalismo. Restiamo in fiduciosa attesa…».

Luca Zaia

Così Luca Zaia, presidente della Regione, in merito: «Le minacce squalificano chi le proferisce e rafforzano chi le riceve. All’assessore Elena Donazzan rivolgo la mia totale solidarietà, come donna e come assessore della Giunta che presiedo. In democrazia, le idee si contrastano con altre idee, espresse con senso di civiltà e rispetto dell’avversario. Purtroppo, sempre più di frequente, questo non succede, ed è il segnale preoccupante che ancora una volta giunge da una frangia profondamente minoritaria della società, ma non per questo meno esecrabile».

Enoch Soranzo

Tra i primi a manifestare la propria solidarietà c'è anche Enoch Soranzo, consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «Esprimo la mia piena solidarietà all'amica ed assessore regionale Elena Donazzan per le minacce ricevute. Trovo vergognoso ed inaccettabile questo episodio di violenza ai danni di una donna di destra le cui capacità ed il cui impegno sono in moltissime occasioni riconosciuti in primis dai suoi stessi avversari politici. Nel corso delle ultime settimane, a Padova, oltre alle minacce a Donazzan abbiamo assistito anche a numerosi episodi vandalici ai danni dei manifesti elettorali di Fratelli d'Italia, con l'immagine di Giorgia Meloni più volte strappata o lordata da ignoti buontemponi o nostalgici degli anni di piombo. È innegabile che nella città del Santo si stia respirando un clima particolarmente teso in vista delle imminenti elezioni amministrative: stante la gravità delle minacce rivolte a Donazzan, ritengo doverosa una chiara presa di posizione anche da parte degli esponenti della sinistra padovana. La violenza non è mai accettabile: è ancor più grave, se possibile, quando indirizzata ad una donna. Non ci si può esimere, dunque, da una condanna unanime, perché dinanzi all'odio e alla violenza il silenzio non è mai una opzione».

Giorgia Meloni

Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha dedicato un post su Faxcebook alla vicenda: «A Padova minacce sui muri nei confronti dell’Assessore all’Istruzione di Fratelli d’Italia Elena Donazzan. L’odio di certa sinistra di cui nessuno parla, perché evidentemente tollerato se rivolto nei confronti di una donna di destra. Forza Elena».

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