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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Denuncia uno stupro, 15enne insultata e aggredita sui social

L'episodio sarebbe avvenuto in una discoteca di Castelfranco Veneto, il responsabile sarebbe un 20enne pr di Loreggia. Gogna mediatica per la ragazzina su Facebook, il sindaco: "Abbiamo un dovere: il silenzio"

"Spero ti violentino veramente": è solo uno delle decine di post apparsi su Facebook sui profili dei due protagonisti di una squallida vicenda che ai tempi dei social network impone di essere esposti alla gogna mediatica, senza sapere, senza freni, senza peli sulla lingua, senza, soprattutto, che giustizia sia prima stata fatta.

LA VICENDA. La vicenda è ormai sulla bocca (e sulle tastiere) di tutti: una 15enne dell'Alta Padovana ha confessato e denunciato un 20enne pr, residente nello stesso comune del Padovano, di violenza sessuale. L'abuso sarebbe avvenuto lo scorso agosto in una discoteca di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano. Dopo la confessione, che ha fatto il giro del web, la gogna mediatica: la minorenne è stata soprattutto presa di mira dagli amici del ragazzo che non hanno perso tempo e l'hanno difeso a colpi di insulti e messaggi scioccanti: "Rovinare così un ragazzo e la sua famiglia", "Spero ti stuprino veramente" sono solo alcuni dei post che sono apparsi su Facebook e che hanno collezionato anche diversi "mi piace". E non mancano insulti nei confronti del presunto stupratore. Insomma nel pentolone che è internet finiscono proprio tutti, colpevoli che diventano vittime e vitttime che diventano colpevoli in un porto franco senza controllo dove le nuove generazioni dimenticano il rispetto e la sensibilità altrui. 

LE PAROLE DEL SINDACO. Prova a mettere una pezza il sindaco Fabio Bui che utilizza lo stesso strumento dei giovani per scrivere un post-esempio che non può che mettere tutti d'accordo: "Sto seguendo in queste ore il degradante crescendo di messaggi e informazioni che si stanno susseguendo sull episodio della presunta violenza che vede coinvolti una ragazzina quindicenne e un ragazzo di questo comune. Nessuno di noi è detentore della verità assoluta, che mi auguro verrà stabilita dalle indagini e dai diversi gradi di giudizio. In questo momento ci sono due giovani, ognuno con la propria verità che vanno tutelati e rispettati. Sono convinto che in questo momento noi tutti abbiamo un dovere: IL SILENZIO. Le opinioni sono un diritto di tutti, i giudizi e la gogna mediatica possono fare invece molto male. E questo non possiamo permettercelo".

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