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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Un altro lutto per l'università di Padova, dottoranda muore durante un'escursione

Miriam Villamuelas avrebbe compiuto ventisette anni il primo aprile, spagnola (nata a Toledo), dal primo ottobre 2015 stava svolgendo un dottorato di ricerca ad Agripolis

Dopo il tragico incidente stradale avvenuto in Spagna, in cui ha perso la vita la studentessa Erasmus Elisa Valent, iscritta al secondo anno di Filologia moderna a Padova, un altro lutto colpisce l’Università patavina. È scomparsa, domenica sera, Miriam Villamuelas. Avrebbe compiuto ventisette anni il primo aprile, spagnola (nata a Toledo), dal primo ottobre 2015 stava svolgendo un dottorato di ricerca ad Agripolis come vincitrice di una borsa di dottorato per studenti stranieri sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Poche le notizie relative al decesso, che è stato confermato all’ateneo dalla mamma della ragazza: partita da Padova lo scorso weekend, si era recata in Francia, a Champagny-en-Vanoise, in Savoia, dove è caduta durante un’escursione su di un sentiero di montagna, perdendo la vita.

UNA STUDENTESSA BRILLANTE. La notizia è arrivata presto a Legnaro e a Padova, dove la ragazza abitava nello studentato Copernico. Miriam è ricordata da professori e amici come una ragazza entusiasta, simpatica e competente. Appassionata di corsa, si allenava spesso per le vie della città. Seguita dal professor Maurizio Ramanzin, si occupava di studiare animali selvatici nel loro habitat. Seppur giovane, la ragazza aveva già pubblicazioni su riviste molto quotate come Ecological indicators e PlosOne. Una carriera brillante: si era laureata in Biologia all'università di Alcala de Herares a Madrid, aveva fatto un master nell’ateneo di Barcellona in Ecologia della terra e gestione delle biodiversità, aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo Marie Curie per il suo lavoro.

IL RETTORE. "Il nostro dolore, già atroce, non si placa, un’altra triste notizia colpisce tutto l’Ateneo - commenta il rettore dell’università di Padova, Rosario Rizzuto - in una settimana che lascerà un segno indelebile su di noi. Anche in questo caso ci troviamo a piangere una giovane ragazza che aveva scelto Padova per portare avanti alcuni degli anni decisivi della sua formazione universitaria. Anni che non si dimenticano perché sono quelli in cui cresciamo, in cui maturiamo, spesso fra i più belli della nostra vita. Miriam aveva scelto il nostro Ateneo, dalla Spagna, e ad Agripolis, dove studiava, era benvoluta da tutti, studenti e professori. Chi la conosceva di persona la ricorda come entusiasta, solare, una persona con cui era bello passare del tempo assieme. Come Rettore e come padre, rimango sempre sconvolto da notizie come questa: faccio le condoglianze, anche a nome dell’Ateneo, ai parenti e agli amici di Miriam".

IL DOTTORATO A PADOVA. "Miriam aveva iniziato a Padova il dottorato di ricerca inserendosi in un progetto pluriennale - spiega il professor Ramanzin - che combina Gps tracking, remote sensing e approcci modellistici per comprendere le strategie di adattamento di femmine di stambecco alpino alle condizioni estreme degli ambienti in cui vivono. In particolare, il suo obiettivo era di evidenziare come gli animali rispondono alle variazioni stagionali della disponibilità trofica. Su questo progetto stava anche per essere attivata una cotutela con l’università di Barcellona, dove lei aveva conseguito la sua tesi specialistica. Ho conosciuto Miriam come una persona molto aperta e positiva, sempre curiosa di apprendere, professionalmente brillante - già prima di iniziare il dottorato e pur così giovane aveva firmato tre papers su riviste internazionali di ranking elevato - e determinata nel perseguire i suoi obiettivi. Aveva cercato questo progetto di dottorato con entusiasmo, convinta di trovarvi l’opportunità di affrontare nuovi argomenti e metodi d’indagine per formarsi pienamente alla ricerca in Ecologia animale, dove intendeva cercarsi un futuro professionale, ed era felice di poterlo coniugare con la sua grande passione per la montagna e la natura".

I COLLEGHI DI AGRIPOLIS. E da Agripolis i colleghi aggiungono: "Non vi sono parole per esprimere il dolore di quanti hanno conosciuto ed apprezzato la profonda umanità e le doti professionali di Miriam. Esprimiamo la massima partecipazione al dolore dei familiari, possano trovare pace e conforto nel pensiero che Miriam è stata preziosa e che vivrà nei nostri cuori".

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