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Cronaca

Mobilità sostenibile, Padova si classifica al settimo posto

Il quinto rapporto di "Euromobility", stilato su un campione di 50 città, premia il Comune soprattutto per la presenza di zone a traffico limitato, aree pedonali urbane e numero di piste ciclabili. Il neo più grosso resta la quantità di pm10

Padova si classifica al settimo posto nel quinto rapporto di mobilità sostenibile di Euromobility.

IL RAPPORTO ANNUALE. Il rapporto, stilato con il contributo di Assogasliquidi, Consorzio Ecogas e Bicincittà e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, riguarda un campione di 50 comuni: capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.

GLI INDICATORI. Molti gli indicatori di cui si è tenuto conto: tra questi, la presenza di zone a traffico limitato, aree pedonali, piste ciclabili, presenza di auto a gpl o metano, quantità di polveri sottili, di biossido di azoto e soluzioni quali bike sharing e car sharing.

DATI POSITIVI. Padova è riuscita a entrare nella top ten (prima è Torino) grazie al numero di zone a traffico limitato, aree pedonali urbane e numero di piste ciclabili. Inoltre, sono in crescita i veicoli a gpl e metano e relativamente bassa la quantità di biossido di azoto nell’aria.

DATI NEGATIVI. Qualche neo la città ce l’ha nella quantità di pm10 per cui si classifica, al contrario, al sest’ultimo posto: dato confortante, però, per la prima volta nel 2010 la media annua è inferiore ai 40 microgrammi per metri cubi. Infine, ancora molto da fare nell’offerta di trasporto pubblico e nelle nuove possibilità della mobilità sostenibile: come il bike sharing, da molti considerato la nuova frontiera anti-inquinamento, e il car sharing.

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