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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Caso Samira, l'avvocato di Mohamed chiede la sua scarcerazione

Daniele Pizzi, legale del marocchino incarcerato per il presunto omicidio della moglie Samira, ha depositato istanza al tribunale del riesame di Venezia

Daniele Pizzi, l'avvocato di Mohamed Barbri, l'uomo marocchino accusato del presunto omicidio e occultamneto di cadavere della moglie Samira El Attar, lunedì ha inviato al tribunale del Riesame di Venezia il ricorso per la scarcerazione del suo assistito. Mohamed il giorno di capodanno era andato in Spagna ed è stato ammanettato il 13 gennaio alla stazione degli autobus di Madrid. Pizzi così spiega la decisione di ricorrere.

Il riesame

«Lunedì ho inviato il ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia per ottenere la scarcerazione di Mohamed, eventualmente anche con l’applicazione di una misura cautelare meno afflittiva quale il divieto di espatrio piuttosto che l’obbligo di dimora, l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria o gli arresti domiciliari. Durante l’ultimo incontro in carcere con Mohamed si era infatti scelto che si sarebbe stati molto cauti nel decidere se presentare o meno questo ricorso, nel senso che si era stabilito che lo si sarebbe depositato soltanto se, dopo aver analizzato in maniera approfondita tutti gli atti di indagine, ci si fosse resi conto che vi erano degli argomenti meritevoli di approfondimento davanti ad un Tribunale collegiale. Così è stato, nel senso che è doveroso sottolineare come Mohamed si sia allontanato dall'Italia soltanto perchè nessuno, fino a quel momento, gli aveva imposto di rimanere in Italia, nè lo aveva sottoposto ad alcuna restrizione di sorta: non dimentichiamoci, infatti, che Mohamed è andato in Spagna grazie a documenti che non gli erano mai stati ritirati. Consentire a Mohamed di allontanarsi e poi arrestarlo dopo che lo ha fatto, è come dare una caramella ad un bambino e poi sgridarlo dopo che l'ha mangiata».

Fuga limitata

«Inoltre Mohamed non ha certo fatto una fuga rocambolesca, essendosi limitato a spostarsi all'inizio in bicicletta. Per essere precisi è ancora necessario evidenziare come, durante l'interrogatorio di garanzia dello scorso 24 gennaio, Mohamed abbia consegnato al Gip, oltre al biglietto di ritorno in Italia che aveva già acquistato, anche la ricevuta della pensione in cui ha alloggiato in Spagna, la quale riporta il suo nome e cognome: è evidente che l’ultima cosa che fa un fuggiasco è quella di inserire le proprie generalità in registri alberghieri o simili! Senza considerare che, appena giunto in Spagna, Mohamed aveva telefonato a suo cugino utilizzando un numero spagnolo in chiaro, ennesima dimostrazione che non aveva nessuna intenzione di sottrarsi alla localizzazione. Tutti questi elementi, uniti al fatto che - per stessa ammissione della Procura della Repubblica - fino al giorno del suo allontanamento non vi erano gravi indizi di colpevolezza a suo carico, ci hanno fatto alla fine decidere di sottoporre l’intera situazione al vaglio del Tribunale del Riesame di Venezia, che sarà ora chiamato a fissare un’udienza per discutere questi argomenti e, quindi, a prendere una decisione sulla possibile scarcerazione di Mohamed».

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