rotate-mobile
Cronaca

Morbillo, attenzione massima: 144 casi da gennaio, maggiore diffusione a Padova

Un picco seppur numericamente inferiore alla altre grandi Regioni interessate, si è verificato nei mesi scorsi anche in Veneto. Lo indica il bollettino elaborato dalla Direzione Prevenzione sulla Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia della Regione

Il numero di casi di morbillo da inizio 2017 è anomalo in tutta Italia ma la situazione in Veneto è affrontata con tranquillità. Si tratta infatti dell’unica Regione d’Italia ad avere un sistema informatico di sorveglianza che permette di sapere con precisione millimetrica l’andamento praticamente giorno per giorno. È conosciuta a fondo la situazione, si è in grado di leggere realtà e tendenza, è insomma attivo un sistema di sorveglianza e prevenzione al top in Italia, perché basato su dati di estrema precisione elaborati scientificamente.

VACCINO. Il vaccino contro il morbillo viene erogato in due dosi: la prima al tredicesimo mese di vita e la seconda tra i cinque e i sei anni di età. In caso di mancata risposta viene effettuato un nuovo sollecito, e comunque l’offerta rimane valida e gratuita entro i 14 anni e anche successivamente.

REPORT. La situazione, così monitorata e abbinata al recentissimo Report Annuale Vaccini, indica che ben il 92,6% dei veneti tra 2 e 18 anni è vaccinato (va precisato che il vaccino per il morbillo non è mai stato obbligatorio in Italia) e che, per i bambini nati nel 2014, siamo all’89,2%, due punti in più rispetto al precedente rilevamento e non calcolando i bimbi che si trovano tra l’erogazione della prima e seconda dose e quelli troppo piccoli per essere vaccinati. Peraltro l’offerta specifica attivata sul territorio per fronteggiare la situazione e rafforzare ulteriormente le copertura sta funzionando molto bene.

BOLLETTINO. Il Bollettino Morbillo Veneto indica tra l’altro che il picco di casi si è avuto tra marzo e aprile 2017, con il massimo nell’ultima settimana di marzo. Tra gennaio e maggio 2017 i casi registrati sono stati in tutto 144 (contro i 570 del Lazio, i 429 del Piemonte, i 241 della Lombardia e i 236 della Toscana), con la maggior diffusione nelle province di Padova (84) e Verona (39).

CEPPI. I ceppi riscontrati sono più d’uno: i due maggiori sono il D8, comune ai focolai presenti in altre Regioni come Lombardia e Piemonte, che circola principalmente nel veronese, e il B3, importato dalla Romania, che circola principalmente nel padovano.

RICOVERI. I ricoveri resisi necessari sono stati 52, pari al 36% del totale dei casi.  il 38% dei casi si è concentrato nella fascia d’età 15-39 anni; il 28% tra zero e 4 anni; il 15% tra 5 e 14 anni; il 18% tra 40 e 64 anni; solo l’1% tra gli ultrasessantacinquenni. Le complicanze principali riscontrate sono state diarrea (11 casi), stomatite (9), cheratocongiuntivite (6), epatite (5), polmonite (4), insufficienza respiratoria (3).

VACCINI. I vaccini attualmente offerti alla popolazione dalla Regione Veneto sono: difterite, tetano, polio, epatite B, pertosse, meningococco ACWY, meningococco B, pneumococco, meningite da emofilo, morbillo, rosolia, varicella, parotite, papilloma virus, influenza stagionale, su richiesta rotavirus ed herpes zoster ed infine per i viaggiatori febbre gialla, malattie trasmesse da zecche, epatite A.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morbillo, attenzione massima: 144 casi da gennaio, maggiore diffusione a Padova

PadovaOggi è in caricamento