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Cronaca San Bellino / Via Lucindo Faggin

Omicidio suicidio sconvolge l'Arcella: fratello e sorella morti in casa in un lago di sangue

Tragedia nel pomeriggio di lunedì in via Faggin dove all’interno di un’abitazione privata sono stati trovati due cadaveri. Appartengono a due fratelli, un uomo e una donna cinquantenni

Uno dei due avrebbe ammazzato l'altro per poi togliersi la vita. O forse si sarebbero colpiti a vicenda finedo per morire entrambi. Sono ancora tanti i dubbi che avvolgono la tremenda morte di Piermatteo e Donatella Rigon. Una certezza però c'è: il tragico rinvenimento fatto dagli agenti della questura in una villetta al civico 50 di via Faggin è l'estremo capitolo di un dramma familiare.

Il ritrovamento

Per ore non sono emerse che sporadiche, frammentarie informazioni. Supposizioni per lo più, tanto era sconcertante la scena che si è presentata agli agenti della squadra mobile interventuti per primi poco dopo le 16. A chiamarli sarebbe stato Mirko Rigon, fratello maggiore delle due vittime Piermatteo e Donatella, di 49 e 52 anni. L'uomo a sua volta era stato avvisato da alcuni vicini della coppia che viveva nell'abitazione di famiglia. Non li vedevano da alcuni giorni, non si sa con esattezza quanti, perché i fratelli erano persone assai schive e riservate. Insospettiti da una luce accessa notte e giorno, i dirimpettai hanno fatto scattare l'allarme, culminato con il drammatico rinvenimento dei due cadaveri. Tremenda la scena nell'antibagno al piano superiore: due corpi riversi a terra, quello della donna appoggiato al muro con la gola squarciata da un profondo taglio. Sul pavimento quello del fratello, trafitto da diversi fendenti. A procurarli potrebbe essere stato un coltello trovato poco distante. A terra un lago di sangue.

Indagini e ipotesi

Le prime ipotesi si sono ben presto orientate verso un omicidio suicidio. Inequivocabili i tagli sui cadaveri, mentre non vi sarebbero segni tali da poter far pensare alla mano di terze persone. Dunque uno dei due fratelli avrebbe accoltellato a morte l'altro togliendosi poi la vita. Gli interrogativi però sono tanti: è troppo presto per sapere con certezza chi sia l'assassino e chi la vittima, se di assassino e vittima si può davvero parlare. Ieri le prime indiscrezioni volevano che Piermatteo avesse colpito a morte Donatella per poi suicidarsi. Visto lo stato dei cadaveri non si può nemmeno escludere categoricamente l'ipotesi contraria, come pure che i due si siano feriti a vicenda finendo uccisi. Tanti dubbi e poche risposte dunque al momento. Dubbi che solo gli esami autoptici disposti dal pubblico ministero Roberto Piccione potranno dirimere. I rilievi sono andati avanti fino a tarda sera prima che arrivasse il nulla osta per la rimozione delle salme. Sembra certo che la tragedia si sia verificata al culmine di una furiosa lite: in diverse stanze sono state trovate tracce di sangue che farebbero pensare a una colluttazione, con la vittima in fuga verso il piano superiore inseguita dall'assalitore.

Le vittime

Piermatteo e Donatella vivevano insieme nella villetta costruita dai genitori, dove erano rimasti soli dopo la recente morte, nel dicembre scorso, dell'anziana madre a cui entrambi, a detta dei vicini, erano legatissimi. Estremamente riservati negli ultimi anni, in passato erano però conosciuti in città.

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