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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo Mose, Galan impugna la penna: le "memorie" in Procura

L'ex governatore del Veneto potrebbe essere sentito nei prossimi giorni al palazzo di Giustizia di Venezia e alla Camera. Il deputato di Forza Italia è convinto di poter smentire tutti i capi d'imputazione a suo carico

Giancarlo Galan potrebbe essere presto ricevuto al palazzo di Giustizia di Venezia per depositare una dichiarazione spontanea in merito ai fatti che lo vedono indagato nell'oscura vicenda Mose. Da giorni l'ex governatore del Veneto sarebbe incollato alla scrivania della sua villa sui colli Euganei, per redigere una "corposa" memoria, volta a smentire una ad una tutte le accuse mosse nei suoi confronti.

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IN PROCURA. Galan non si arrende ed è deciso a smontare tutti i capi di imputazione depositati a suo carico nello scandalo tangenti. Sono le voci che trapelano dagli ambienti vicini all'ex ministro e che sembrano avvalorare l'ipotesi di un'imminente visita del deputato di Forza Italia agli uffici del tribunale per dire la sua sulla vicenda. Nella mattinata di mercoledì, nel frattempo, sono stati i suoi legali, Niccolò Ghedini e Antonio Franchini, a varcare la soglia del palazzo. 

ALLA CAMERA. Il clima è di assoluto riserbo. Uffici della procura blindati ai giornalisti. "Sta scrivendo ininterrottamente da giorni - sono le indiscrezioni - per smontare punto per punto la valanga di accuse che lo riguardano ed è convinto di avere tutte le carte per poter confutare gli addebiti". Galan ha presentato, proprio nella giornata di mercoledì, una richiesta alla giunta per essere ascoltato alla Camera. Nel frattempo i tavoli del consiglio sono cosparsi di carte, tra il fascicolo di 16 faldoni e 160mila pagine sul caso, i documenti annessi al fascicolo e le informative delle forze dell'ordine in merito alla richiesta di arresto dell'ex governatore regionale padovano.

VENEZIA. Sul fronte veneziano, giovedì mattina sono stati revocati gli arresti per il sindaco "sospeso", Giorgio Orsoni. La decisione è del gip del tribunale della provincia lagunare, Alberto Scaramuzza. Orsoni resta tuttavia indagato nel caso.

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