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Cronaca Piazze / Via Altinate

Si mettono a suonare per strada davanti a Coin: scatta la maxi-multa da 250 euro

I vigili, in base al regolamento comunale, hanno sanzionato il gruppo di musicisti, i Gypsy.Thief, perché non aveva l'autorizzazione per esibirsi. Solidarietà su Fb alla band

Sono stati multati per avere improvvisato una "suonata" davanti a Coin, tra via Altinate e via Zabarella a Padova. 250 euro di sanzione, da parte degli agenti della polizia locale, in nome del nuovo regolamento comunale, che definisce orari e luoghi per l'esibizione degli artisti di strada in città, e che, soprattutto, prevede un'autorizzazione del Comune per poter far musica per le strade. Autorizzazione che, evidentemente, il gruppo di padovani, i Gypsy.Thief, non aveva, ma che non ha impedito ai passanti di apprezzare il concertino, prima che lo spettacolo venisse interrotto.

MUSICISTI MULTATI. "Ieri eravamo a suonare davanti a Coin in mezzo alla strada - racconta la band - a rallegrare la giornata a chi passava di là o semplicemente prendeva un caffè al bar, e sì, anche a far due soldi così: due chitarre, un contrabbasso, un rullante e un violino. Siamo stati riconoscenti dei sorrisi, dei complimenti e delle domande che ci hanno fatto tante persone, chi più e chi meno giovane, nell'arco di mezz'ora, fino a quando è stato tutto interrotto dalla comparsa di due divise della polizia locale che ci hanno obbligato a smettere e che ci hanno multato con una sanzione di 250 euro. A loro favore - proseguono - il regolamento comunale adottato dall'amministrazione che ha capo il sindaco Bitonci, 'il sindaco di tutti', quel regolamento che, parole testuali dei poliziotti, 'tutela i veri artisti'. Ovviamente - dichiarano i musicisti - li tutela multando dei giovani che suonano un paio d'ore della musica che pare evidente fosse benvoluta da chiunque passasse per via Altinate. Il nostro intento - concludono - è quello di esprimere il nostro rammarico e il nostro dissenso verso questa politica, che reprime non solo la musica, ma l'arte di strada in generale, se non si è muniti di un permesso comunale, ovviamente a pagamento".

BETTIN (PD). L'episodio, raccontato dal gruppo sul proprio profilo Facebook, ha fatto il giro del social network, raccogliendo molti messaggi di sostegno e raggiungendo anche la pagina del segretario provinciale del Pd, Massimo Bettin, che ha sottolineato di non avere votato e di non condividere l'impianto del regolamento "anche per evitare esagerazioni come questa". "Non mancherò di chiedere spiegazioni lunedì in consiglio", ha aggiunto.

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