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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Droga, dalla polizia di Padova colpo mortale al traffico in Italia

Stroncato il principale asse di rifornimento di hashish nel nostro Paese, con base nel capoluogo euganeo, gestito da criminali marocchini. Alcuni abitavano in case Ater e gestivano macellerie e bar

Una cinquantina di arresti, un centinaio di denunce, nonchè oltre 100 perquisizioni sono stati eseguiti in tutto il Nord Italia nell'ambito di una vasta operazione antidroga, denominata "Zatla" (hashish in arabo), durata circa 2 anni, coordinata dalla Procura di Padova e supportata dal Servizio centrale operativo e dalla Direzione centrale servizi antidroga, che ha assestato un duro colpo ad un consolidato cartello di narcotraffico transnazionale composto da criminali di nazionalità prevalentemente marocchina, attivo nell'importazione e nello spaccio di sostanze stupefacenti.

L’OPERAZIONE. L’attività si è conclusa alle prime ore di oggi, quando la polizia ha catturato 29 persone su 49 indiziati, 8 sono i latitanti, 10 gli indiziati rientrati in Marocco per i quali si sta procedendo all’estradizione. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dai gip euganei Paola Cameran e Cristina Cavaggion su richiesta del pm Benedetto Roberti. Nell'operazione sono state impegnate varie squadre mobili venete e il Reparto prevenzione crimine. La droga, trasportata per lo più attraverso camion la cui merce ne occultava il contenuto, proveniva dal Marocco, dove intere famiglie, se non villaggi, erano dediti esclusivamente alla produzione di hashish. Da qui la droga attraversava la Spagna, la Francia, per poi approdare in Italia.

LE INDAGINI. La ricerca è iniziata nel settembre 2009 con l’arresto di un marocchino a Piove di Sacco trovato in possesso di un ingente quantitativo di hashish, il quale ha collaborato con gli investigatori fornendo le prime informazioni. Due anni di indagini hanno impegnato gli investigatori in quasi 400mila intercettazioni. Dall'ascolto delle migliaia di telefonate, gli indagati adoperavano termini in codice: per 'il moro' e 'la compaesana' indicavano l'hashish; per "scarpe", "sandali", o "passaporto" un etto di hashish; per "pantalone", "pane" un kg di hashish, "una mano" 5 kg.

Traffico di hashish dal Marocco

PADOVA AL CENTRO DELLO SPACCIO. Padova era il principale collettore di rifornimento gestito dal “boss” marocchino soprannominato “Mercedes” per l’auto con la quale viaggiava, vecchia e scalcinata. La caratteristica degli spacciatori era infatti quella di mantenere un profilo basso che non destasse sospetti. La polizia ha calcolato che a Padova arrivavano dai 30 ai 50 chilogrammi di hashish a settimana, droga che veniva acquistata ad un prezzo variabile tra i 15 e i 20 mila euro al chilo, avendo un elevato principio attivo. “Mercedes” costituiva il punto di riferimento per lo smercio di grossi quantitativi di droga nelle zone della Guizza e dell’Arcella. Lui e altri indagati avevano disponibilità di case dell'Ater e gestivano esercizi commerciali (macellerie arabe e bar). Gli indagati col maggior spessore criminale risiedevano  in Italia ormai da anni, in regola con le norme sul soggiorno, con un lavoro e spesso con famiglia. Per loro si sta procedendo per la revoca del permesso di soggiorno. La droga non veniva mai nascosta nelle abitazioni, l’asse era tra Padova e Piove di Sacco dove lo stupefacente veniva nascosto tra gli argini, le campagne o nella boscaglia. In alternativa l’hashish veniva occultata dentro ai bagagliai di auto intestate a soggetti fittizi. I proventi dello spaccio venivano spediti in  Marocco ai gestori della produzione a capo del traffico internazionale. Le operazioni hanno interessato principalmente la provincia padovana e veneziana oltre a città della Lombardia, Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. La polizia sta eseguendo catture anche nei confronti di italiani che cooperavano con i narcotrafficanti marocchini acquistando grosse partite, ottenendo notevoli profitti e permettendo ai vari clan di importare cospicue quantità di droga, grazie a fidati e sicuri referenti sia in Marocco che in Spagna, Francia, Belgio ed Olanda.

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