Nasce la pagina Facebook a sostegno di Filippo Turetta: «Su di lui solo indizi e niente prove»
E dubita anche dell'atteggiamento della sorella di Giulia Cecchettin, già finita nel mirino anche di qualche sedicente politico e definita come «la nuova Ilaria Cucchi»
Non c'è mai fine al peggio. Mentre le ore di angoscia legate al destino della povera Giulia Cecchettin passavano lente, c'è chi in rete pensava già a come sfruttare la situazione e strumentalizzarla. Non è bastato il ritrovamento del cadavere e l'arresto di Filippo Turetta a fermarli. E' così che è nata una pagina Facebook di sostegno al 22enne ora in carcere in Germania. Una pagina probabilmente gestita da troll (in gergo chi interviene all'interno di una comunità virtuale in modo provocatorio, offensivo o insensato, allo scopo di disturbare le normali interazioni tra gli utenti), ma che spesso tra i commenti si difende dall'indiganzione attraverso l'autore anonimo.
Sui social
Si chiama "Filippo Turetta ragazzo modello" ed è ispirata alle parole del padre, che fino al giorno del ritrovamento del cadavere ha sempre parlato così del figlio. Una pagina attraverso la quale si nega addirittura il coinvolgimento di Filippo Turetta nell'omicidio, provando a smontare le teorie oggettive emerse dalle indagini e dove si dubita anche dell'atteggiamento di Elena Cecchettin, sorella della vittima già finita nel mirino anche di qualche sedicente politico, che viene definita come «la nuova Ilaria Cucchi». Moltissimi i commenti di disprezzo che la pagina, dietro la quale qualcuno si sta incomprensibilmente divertendo, ha attirato dopo essere stata segnalata centinaia di volte agli organi competenti e a Facebook. L'ultimo post recita: «Per tutti: dare il "consenso all'estradizione" non significa "confessare", significa voler tornare in Italia al più presto per chiarire la propria posizione non avendo nulla da nascondere. Fine del dispaccio».
Zaia
«Di cretinate se ne leggono e se ne dicono tante nella comunità, ed è innegabile che poi si trasferiscano anche sui social. Ciò non toglie - ha commentato il presidente della Regione, Luca Zaia - che fare una pagina di sostegno ad una persona che ha fatto perdere la vita ad un'altra mi sembra una cosa fuori dal mondo».