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Cronaca

Navigabilità dei corsi d'acqua, incontro a Bovolenta

Un appuntamento per discutere, riflettere e non dimenticare e trascurare una ricchezza del territorio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Questo incontro è stato organizzato per discutere, riflettere  e soprattutto per non dimenticare e trascurare una “ricchezza” del nostro territorio che è sempre di più messa in secondo piano, ma che invece si fa sentire in maniera “prepotente” in alcuni momenti (ricordo la recente alluvione). Questa fonte di ricchezza è l’acqua dei nostri fiumi in particolare il Vigenzone e il Bacchiglione.

Un tempo questi corsi d’acqua hanno dato modo di vivere e crescere a molte famiglie, con la pesca, con i cavalli per trainare le barche, con i mulini ecc.,  poi con l’evento di altri mezzi di trasporto è cambiato il modo di vivere e di operare nei fiumi. Abbiamo recuperato una locandina della società Veneta di Navigazione a Vapore Lagunare che dimostrava che già prima del 1900 esisteva un servizio di navigazione da trasporto passeggeri, da Pontelongo a Chioggia e ritorno,  poi sostituito con altri mezzi. Da questo si capisce l’importanza che aveva il fiume a quel tempo e che  potrebbe avere ancora oggi sotto il profilo turistico fluviale.

In particolare abbiamo un’occasione unica che è quella di collegare i colli Euganei con la laguna Veneta tramite battelli da trasporto di persone, naturalmente a livello turistico. In questa serata io partecipo come presidente dell’associazione “Remada a Seconda” che, per chi ancora non la conosce, è un’associazione che prende il nome dall’omonima manifestazione nata nel 1981 e che nelle ultime edizioni conta una media di 500 partecipanti con oltre 150 imbarcazioni di varie portate, dalla canoa al zatterone, ed è una festa per tutti in queste due giornate, in particolare sugli argini e sulle piazze dei comuni rivieraschi. L’associazione non si occupa solamente di questa manifestazione, ma è incentrata su altri obbiettivi che portiamo avanti da sempre che sono quelli che avete potuto leggere nella locandina ossia: Valorizziamo e facciamo rivivere il nostro territorio riscoprendo le vie d’acqua, quelle che fino a qualche decina di anni fa erano una fonte di lavoro per tanti nostri compaesani. Sosteniamo l’interesse verso la riscoperta dei fiumi e il turismo fluviale stimolando un rapporto migliore tra noi, l’ambiente che ci circonda e i nostri corsi d’acqua  i quali possiedono una ricchezza culturale da non dimenticare. Da qualche anno ed in particolar modo dopo le ultime vicissitudini, tentiamo di dare il nostro apporto per quanto riguarda la messa in sicurezza dei fiumi, che è diventata una priorità.

Purtroppo a tutt’oggi le nostre segnalazioni non sono state prese in considerazione e possiamo dire che nessuna opera importante è stata fatta per rendere sicuri i nostri corsi d’acqua (nemmeno dopo l’alluvione del 1 novembre 2010). Nel nostro territorio non è stato fatto nulla e pertanto sono costretto a ripetermi e continuare a ribadire quello che andrebbe fatto ossia: Il taglio degli alberi lungo gli argini, che sono diventati enormi e, a causa del loro peso, è facile che cadano in acqua creando una grossa voragine come è già successo; è quindi necessario recuperare gli argini almeno dove ci sono queste voragini e togliere gli alberi caduti in acqua; l’alveo è ormai alla stessa quota della campagna e se non ci fossero gli argini non ci sarebbe nemmeno il Vigenzone, è quindi necessario scavare l’alveo e così facendo aumentare la portata d’acqua nei momenti di piena ed inoltre questo intervento darebbe la possibilità di navigare con imbarcazioni da trasporto passeggeri; un’altra opera importante è l’intervento sulle mura che proteggono i centri storici dei comuni rivieraschi che, come già detto, sono diventate un colabrodo e sono un pericolo da non sottovalutare.

Tutto questo è li da vedere (particolarmente quando c’è l’acqua bassa) visitando i vari Comuni e percorrendo l’argine che va da Bovolenta a Battaglia Terme, così facendo ognuno di noi può rendersi conto dello stato reale in cui si trovano argini, alberi e mura. Per queste motivazioni non ci stancheremo mai di chiedere ai rappresentanti delle istituzioni che intervengano velocemente per dare agli abitanti rivieraschi, e non solo, quella sicurezza che gli spetta di diritto ed inoltre che i Comuni non siano più penalizzati per il passaggio dei corsi d’acqua ma che questi possano diventare una risorsa sotto il profilo turistico/culturale/ricreativo come avviene già sulla riviera del Brenta, sul fiume Sile e in tantissimi altri fiumi in Italia e all’estero.

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