Negativi al tampone ma l'azienda non li mette in servizio, ancora caos a BusItalia
«Sono giorni - denuncia Stefano Pieretti di Adl Cobas - che segnaliamo all'azienda il ritardo, tre o quattro giorni almeno, con cui vengono reintegrati i lavoratori che hanno dovuto assentarsi dal lavoro perché costretti a casa dal Covid»
Non c'è pace per i lavoratori di BusItalia. Dopo i casi di tanti autisti che hanno scelto altre aziende dove lavorare, dall'azienda dei trasporti pubblici di Venezia a quella di Palermo, ancora problemi.
Tampone
Stefano Pieretti di Adl Cobas segnala un nuovo grave problema: «Sono giorni - spiega il sindacalista - che segnaliamo all'azienda il ritardo, tre o quattro giorni almeno, con cui vengono reintegrati i lavoratori che hanno dovuto assentarsi dal lavoro perché costretti a casa dal Covid. Questi, una volta appurato tramite tampone di essere finalmente negativi, segnalano il rientro al lavoro all'azienda». I lavoratori, come spiega Pieretti, inviano all'azienda l'esito del tampone.
Servizi
«BusItalia - sottolinea Pieretti - però per reintegrarli ci mette giorni e giorni. Questo comporta un danno al servizio, perché autisti che sarebbero disponibili non vengono fatti lavorare, in più queste persone risultano non al lavoro e questo crea un altro problema. I giorni in cui non vengono messi nelle condizioni di operare non vengono retribuiti. Una situazione grottesca, paradossale».