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Cronaca

Neuropsichiatria infantile, allarme per carenza operatori e posti letto

Il consiglio comunale di Padova lancia un appello alla Regione e ai sindaci. Anziché avere 1 posto letto ogni 10 mila pazienti, è disponibile 1 posto letto ogni 138.400 minori. Grave carenza anche di figure specializzate

Mancano risorse umane specializzate disponibili per il servizio e l'assenza, mancano figure quali il terapista della neuro psicomotricità, il logopedista, l'educatore, lo psicologo e per quanto riguarda i posti letto attualmente anziché averne uno ogni 10mila pazienti, è disponibile un posto letto ogni 138.400 minori. Sono i numeri dell'allarme sulla situazione della neuropsichiatria infantile lanciato a Padova dalla presidente della sesta commissione consiliare del Comune, Anna Barzon, che ha proposto in consiglio un documento, approvato all'unanimità, volto a richiamare l'attenzione della città sul futuro dell'assistenza sanitaria nel settore.

APPELLO ALLA REGIONE. La mobilitazione è partita alla luce delle "schede ospedaliere", recentemente presentate dalla Giunta regionale, che non hanno potenziato né i distretti, né i servizi dedicati alla neuropsichiatria infantile, ma che hanno invece ridotto il personale specializzato oltre al numero dei posti letto a disposizione dei pazienti. Già inviato in Regione, il documento sarà inoltrato anche ai 29 Comuni appartenenti territorialmente all'Ulss 16 perché venga recepito dai relativi consigli comunali. A questo si aggiungono la volontà e l'impegno dell'assessore ai servizi sociali e alla famiglia Fabio Verlato di far approvare la proposta in sede di Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 16.

IL BACINO DI UTENZA. Attualmente, l'Unità operativa complessa (Uoc) di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Npia) ha sede in via dei Colli 4 e svolge la propria attività nell'ambito dell'azienda Ulss 16. Il bacino di è di circa 80mila minori, con età compresa dai 0 ai 17 anni e, statisticamente, i soggetti con problematiche di neuropsichiatria infantile o adolescenziale rappresentano circa il 6% della popolazione. Sono quindi circa 5000 i casi che possono potenzialmente afferire ai servizi distrettuali per l'età evolutiva e all' Uoc di Npia.


 

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