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Cronaca

Non si vogliono vaccinare ma vogliono i tamponi gratis: la protesta dei ferrovieri dell'UGL

Il segretario Beltempo: «La vostra è una sintesi un po' forzata», ci dice quando lo chiamiamo al telefono. «Attenetevi al nostro comunicato», con tanto di minaccia di querela del suo vice

Non si vogliono vaccinare ma vogliono il tampone gratuito. «Riteniamo che il vaccino sia una delle soluzioni per uscire dalla pandemia ma anche che il Governo debba prendersi le proprie responsabilità sull’obbligatorietà della vaccinazione e non può emanare norme che limitano la libertà delle persone». Un giro di parole per dire che siccome le responsabilità neppure loro le vogliono prendere, figuriamoci il "rischio" di vaccinarsi che lasciano ovviamente agli altri, l'UGL ha indetto otto ore di sciopero per venerdì 3 dicembre.

Interpretazione

Il segretario Fabio Beltempo cerca di spiegarci che la nostra è una sintesi un po' forzata, con tanto di minaccia di querela del suo vice per questo, ma chi ha il green pass va a lavorare senza dover fare il tampone, quindi chiederlo gratuito è un modo elegante per dire che chi non è vaccinato ha gli stessi diritti di chi non lo è, c'è poco da girarci intorno. Peccato poi che il sindacato tiri le orecchie al Governo che non si prende la responsabilità di renderlo obbligatorio, il vaccino, ma non a lavoratori che vivono a contatto con il pubblico che pretendono di lavorare non pagando neppure il tampone. «Ognuno è libero di fare quello che vuole», sostiene Beltempo dimenticandosi che le idee vanno sostenute da comportamenti, non dalla pretesa di avere gli stessi diritti di chi il vaccino lo ha fatto. 

Querela

Viste le condizioni in cui vengono costretti a viaggiare i pendolari della nostra regione, troppo spesso ammassati in piedi uno accanto all'altro, sarebbe più saggio protestare per evitare si verifichino certe situazioni. Invece sui regionali è evento rarissimo anche solo che passi qualcuno a controllare i biglietti, figuriamoci se i passeggeri indossano le mascherine o rispettano i distanziamenti, da quando c'è il Covid. Quella sì una situazione insostenibile. «Lei deve attenersi al nostro comunicato e non interpretare», ci viene detto dal segretario UGL e dal suo vice. Le stesse parole che usano gli studenti No Green Pass e la banda Fazzini, per capirci. Ma che strana idea di libertà e di senso della collettività quella per cui ognuno ha solo diritti e zero doveri. «Ho amici vaccinati che hanno il covid», è la risposta classica a chi fa notare certe contraddizioni. Formula che si gioca anche Beltempo. Non capire ancora, dopo due anni di pandemia, che il vaccino non ti garantisce di non prendere il covid ma ti salva dalla terapia intensiva e dal rischio della vita, da l'idea del livello del dibattito. Ognuno la può pure pensare come vuole, ma l'opinione è sempre figlia dell'analisi di fatti reali, che è evidente a troppi sfugge. 

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