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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Insetti tra i novel food? I ricercatori ateneo di Padova lo dicono da anni

Il professor Maurizio Paoletti del dipartimento di Biologia dell'università patavina, da anni, indaga l'utilizzo naturale, da parte di alcune popolazioni, di questi piccoli animali come alimento

Compaiono anche gli insetti tra i "novel food" che hanno ottenuto il via libera dall'Europa. Nei giorni scorsi, infatti, il parlamento europeo ha votato per il rinnovamento della regolamentazione in materia, rivedendo e ampliando la rosa di cibi di cui è consentita la vendita nel continente. Ciò che in Europa è nuovo e che, a qualcuno, potrebbe apparire persino disgustoso, è, in realtà, materia di studio da oltre vent'anni per un gruppo di ricercatori dell'università di Padova, tra i primi ad occuparsi, in tempi recenti, di "insetti edibili".

L'APPROCCIO ALL'INSETTO. "Può sembrare paradossale - spiega il professor Maurizio Paoletti del dipartimento di Biologia dell'università di Padova - che gli insetti possano costituire un'alternativa alimentare ragionevole, tuttavia diversi gruppi etnici, regioni, paesi nel mondo li utilizzano quotidianamente come cibo. In occidente, la nostra cultura ci porta a considerare questi piccoli animali dei tabù, vediamo in loro un pericolo. L'approccio all'insetto di altre popolazioni, come in Cina e nei paesi del sud est asiatico, è molto diversa".

PER LA PRIMA VOTA GLI INSETTI. "In Europa, attenzione a riguardo è stata manifestata dall'Olanda, dal Belgio, dall'Inghilterra - continua Paoletti - ora il parlamento europeo ha rinnovato la regolamentazione in materia di alimenti introducibili nel continente e, anche se non compare spesso, tra questi figura, per la prima volta, anche la parola 'insetti', anche se non posso dire - prosegue il professore - se un giorno in Europa mangeremo insetti: bisognerebbe cambiare radicalmente mentalità e vedere da un'altra prospettiva, come già fanno alcuni viaggiatori e curiosi". 

INSETTI "EDIBILI". Tra gli insetti "edibili" ci sono, ad esempio, grilli e locuste: "Non sono poi così diversi dai nostri gamberetti - spiega Paoletti - da un punto di vista nutrizionale, e la loro produzione ha un impatto meno invasivo sul territorio, produrre un chilo di grilli, ad esempio, richiede meno spazio di quanto ne occorre per produrre un chilo di pollo". Nell'elenco ci sono anche bruchi di lepidottero, coleotteri, larve. "Ci vorrebbe uno sguardo meno sospettoso - conclude Paoletti - mangiare insetti non sostituisce il nutrimento apportato da altri animali, ma senz'altro produrli avrebbe un impatto ambientale meno aggressivo".

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