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Cronaca

Nuovo ospedale, Zaia scrive al ministro Lorenzin e chiede il finanziamento all'Inail

Scontro con il sindaco Sergio Giordani. Il presidente del Veneto: "Gli advisor devono decidere cosa è meglio fare"

“Sul nuovo ospedale di Padova ho già detto, e lo ripeto, che affidiamo agli advisor di stabilire la soluzione finanziaria migliore per il Veneto e per i Veneti. Colgo l’occasione per informare il Sindaco Giordani e i padovani che, con lettera formale, abbiamo anche inoltrato al Ministro della Salute richiesta di finanziamento da parte dell’Inail”. Lo annuncia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rispondendo all’intervento di oggi da parte del Sindaco di Padova Sergio Giordani sul futuro della nuovo ospedale di Padova. “La richiesta – informa Zaia – è formulata sulla base della normativa nazionale e riguarda ‘iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria’”. L’ipotesi di finanziamento indicata dal Governatore è prevista dalle disposizioni dei commi 601 e 602 della legge nazionale nr. 232 del 2016, che prevede la possibilità di sinergie tra i Servizi Sanitari Regionali e l’Inail, valutabili dall’Ente nell’ambito dei suoi Piani Triennali di Investimento Immobiliare. Nella lettera, inviata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e firmata, oltre che dal Presidente Zaia, anche dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto, si fa riferimento alla struttura come necessaria per la realizzazione di un ospedale di circa mille posti letto, definita a seguito dell’applicazione in Veneto del DM nr.70 del 2015 sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture ospedaliere.

LA POSIZIONE DI GIORDANI.

“E’ chiaro a tutti che l’investimento sulle nuove strutture ospedaliere spetta alla Regione", dichiara il sindaco di Padova Sergio Giordani, "Rispetto al punto finanziamenti però, in base alle scelte che si fanno, vi sono ricadute importanti sulla qualità della Sanità e su tutta la città nel suo complesso. Non si tratta  quindi  di un aspetto della vicenda su cui si possa chiedere alle comunità locali di stare mute. Chiedo quindi con forza che per le opere importanti e strategiche che ci accingiamo a concordare con la Regione per Padova, si rinunci al progetto di finanza, che, come a Mestre ha già mostrato limiti enormi, distorsioni e costi suppletivi scaricati sul pubblico e quindi sulla cittadinanza. Sui beni pubblici primari, come la salute serve uno sforzo per trovare i soldi pubblici: garanzia di trasparenza e di progetti fatti anzitutto nell’interesse primario delle persone. Non solo, il progetto di finanza lega le mani per decine e decine di anni a tutto il tessuto economico e produttivo locale, mettendo nelle disponibilità di pochissimi privati, fosse anche solo per gli aspetti extra sanitari, praticamente tutto l’indotto che deriva da un progetto ambizioso come quello di cui stiamo discutendo. Mi pare una prospettiva che non ci possiamo permettere e va scongiurata. Questa richiesta non mira però sicuramente a scaricare responsabilità sulle spalle del Governatore, bisogna anche in questo caso fare sistema lasciando da parte le casacche politiche, per agire con forza presso tutte le sedi, compreso il Governo Centrale, chiedendo di favorire un sistema di finanziamento pubblico. Da questo punto di vista l’Amministrazione di Padova è a disposizione. Sono queste le sinergie di cui c’è bisogno per far le cose fatte bene, non certo le liti per partito preso che poi partoriscono gli emendamenti per espropriare unilateralmente la terra dei padovani”.

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