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Cronaca

Nuovo ospedale di Padova, Tar respinge risarcimento milionario

Il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato la richiesta danni presentata da una delle imprese coinvolte nel project financing, ormai bloccato, per la realizzazione del nuovo polo a Padova Ovest

Il Tribunale amministrativo regionale per il Veneto non ha accolto le domande risarcitorie formulate dalla ditta vicentina che, lo scorso ottobre, presentò ricorso contro la Regione, l'Azienda ospedaliera e il comune di Padova. L'azienda, una delle imprese coinvolte nel project financing, ormai bloccato, per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Ovest, aveva deciso di chiedere i danni, presentando al Tar del Veneto una richiesta di risarcimento da 156 milioni.

BITONCI. "Il Tar Veneto ha respinto la richiesta risarcitoria – ha dichiarato Massimo Bitonci, sindaco di Padova – la scelta del Comune di mutare l'area su cui insediare il nuovo ospedale è stata legittima. Al tempo del deposito del ricorso, come peraltro evidenziano i giudici regionali, non era stata presentata un'adeguata istruttoria sul cambio di destinazione. Istruttoria che, tuttavia, è stata condotta successivamente e ha provato che l'area di Padova Ovest è inadatta per una serie di motivazioni: rischio idrogeologico e imprevedibilità di costi e procedimenti ablativi. Ora, finalmente - conclude - potremo discutere insieme con tutti gli enti coinvolti e dare il via ad un progetto condiviso per la realizzazione di un nuovo plesso ospedaliero". Bitonci allude all'area di San Lazzaro a Padova Est, dove potrebbe sorgere il nuovo ospedale.

LA SENTENZA. Nella sentenza, depositata lunedì dal Tar del Veneto, si prescrive, infatti, tramite assunzione di nuovi atti deliberativi, l’approfondimento dell’istruttoria rispetto alla diversa localizzazione della struttura richiesta dal Comune. In merito, l'avvocatura regionale ha commentato: "La sentenza rigetta la più parte dei motivi di ricorso e, quel che è più importante, il giudice amministrativo non accoglie le domande risarcitorie. L’accertamento della carenza degli atti deliberativi si risolve di fatto nell’indicare il riesame in via di istruttoria tecnico-amministrativa di tali atti da parte di Regione e Comune, istruttoria che peraltro è già stata attivata da mesi".

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RISARCIMENTO DANNI. La ditta vicentina, presentando ricorso, aveva chiesto 133 milioni per la perdita di chance, 22 per il costo della fidejussione a garanzia del progetto e 68 milioni per le cifre messe da parte in funzione degli obblighi della concessione dell'opera. L'azienda aveva inoltre chiesto l'annullamento di alcuni atti che hanno determinato lo stop al progetto per il nuovo polo ospedaliero padovano.

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