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Cronaca

Nuovo ospedale, stop a project financing: "Non pubblico interesse"

Lunedì il governatore del Veneto ha dichiarato: "Per noi la finanza è chiusa". Martedì il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, prensenterà il nuovo piano per costruire sul vecchio sito. Luca Zaia: "Già scartato"

Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di "non pubblico interesse" rispetto alla proposta di finanza di progetto presentata il 30 marzo 2012 per il nuovo ospedale di Padova. Lo ha fatto lunedì a margine dell’inaugurazione del rinnovato pronto soccorso dell’ospedale di Conegliano, motivando la scelta con la necessità di "fare pulizia su tutte le situazioni precedenti: si parta con un progetto nuovo". L’iter degli atti formali è stato definito e comunicato per lettera all’amministrazione comunale.

LA PROPOSTA DELLA REGIONE. “Deve essere chiaro comunque – ha tenuto a riaffermare con forza il governatore – che la Regione ritiene assolutamente necessario dare a Padova un’organizzazione sanitaria e strutturale nuova e più moderna. Sul tappeto – ha ricordato – c’è la nostra ultima proposta, che porterebbe a realizzare non uno, ma due ospedali: uno da mille posti letto, assimilabile a quelli di Treviso o Vicenza, dove c’è ora il policlinico, che accorperebbe il Sant’Antonio e ospiterebbe lo Iov; e un altro policlinico universitario, nuovo, nell’area che volesse il Comune, dove creare il punto di eccellenza internazionale per antonomasia, con altri mille posti letto, tutte le attività universitarie e la ricerca”.

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NON PUBBLICO INTERESSE. La situazione prodottasi dopo la comunicazione del Comune, avvenuta il 28 luglio scorso in sede di coordinamento tra gli enti sottoscrittori del progetto, di non condividere la soluzione oggetto della proposta di project financing (ospedale nuovo in un’area a Padova Ovest), preferendo la soluzione di realizzazione del “nuovo” intervenendo sull’attuale policlinico di Via Giustiniani, è stata sottoposta al vaglio giuridico dei legali. Da tale valutazione “è emersa l’impossibilità 'rebus sic stantibus', e, ove il Comune non riveda la sua posizione, di proseguire con il progetto di finanza avviato con la proposta del 30 marzo 2012, che dovrà quindi concludersi con una dichiarazione di non pubblico interesse".

LOCALIZZAZIONE. "Ciò - continua il governatore - in considerazione del fatto che la proposta è strettamente legata alla localizzazione della nuova struttura in una specifica area, e che alla localizzazione dell’opera nell’area medesima (Padova Ovest ndr) il sindaco del comune di Padova, titolare dei poteri urbanistici e delle competenze anche realizzative nel campo dell’urbanizzazione del sito, ha dichiarato allo stato il proprio fermo dissenso. Non secondario - puntualizza - è inoltre il fatto che l’approvazione del Comune dell’indicazione dell’area (Padova Ovest) e gli impegni alla destinazione della stessa, nonché gli impegni alla valorizzazione futura degli attuali edifici ospedalieri, sono sanciti in accordi sottoscritti nel tempo. il comune di Padova ha l'opportunità di dirci se ci ha eventualmente ripensato entro il 7 ottobre, ad oggi per noi la finanza di progetto è chiusa".

LA PALLA PASSA AL SINDACO. "Con Bitonci non ci siamo parlati", ha aggiunto Zaia, a proposito dello stop al project financing per il nuovo ospedale. Martedì il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, presenterà il suo piano per la costruzione del nosocomio sulla vecchia sede di via Giustiniani, in centro città. La Regione con delibera della giunta ha sospeso il programma della finanza di progetto per il presidio esterno alla città. "Se viene presentato il piano conosciuto, è probabilmente quello scartato dalla Regione con tanto di delibere - ha dichiarato il governatore del Veneto - costruire ex novo il nosocomio, fuori città, costa 550 milioni, rifarlo nel sito attuale 300 milioni in più".

BITONCI. “Questo è un bene per tutti i veneti - ha commentato Bitonci - La dichiarazione di non pubblico interesse della proposta di project financing per il nuovo ospedale di Padova, che oggi ho ricevuto dalla Regione, rappresenta una vittoria di chi voleva chiarezza – prosegue – nella missiva, inoltre, si parla di accordi 'giuridicamente vincolanti' e di un'indicazione puntuale nella pianificazione urbanistica: per vincere ogni perplessità su quanto fossero effettivamente vincolanti i vecchi accordi, invito chi ha dubbi a richiedere, come farebbe un qualsiasi cittadino, un certificato di destinazione urbanistica del terreno in oggetto, a Padova Ovest. Scoprirà che si tratta di area per impianti sportivi e di interesse territoriale – prosegue Bitonci – Nell'accordo di programma, come fatto notare nella comunicazione odierna, era prevista una valorizzazione dell'area in cui sorge l'attuale ospedale per 45 milioni di euro. Valorizzazione che avrebbe dovuto rendere conveniente il project, ma che risulta impossibile, alla luce dell'attuale crisi del settore immobiliare e delle reiterate promesse dei precedenti amministratori, che, al posto di policlinico e monoblocco, avrebbero voluto un parco – conclude Bitonci – domani (martedì ndr) la giunta comunale si riunirà per approvare una delibera che risponde puntualmente alle sollecitazioni ricevute il 28 luglio a Palazzo Balbi, corredata da una relazione tecnica. Il progetto per il nuovo ospedale in città va avanti”.

RETTORE. "La decisione presa in Regione era prevedibile e inevitabile alla luce delle premesse e del blocco irrevocabile relativo al sito di Padova Ovest arrivato dal Comune di Padova - ha commentato Giuseppe Zaccaria, rettore dell'università di Padova - La presa di posizione del governatore Zaia ha di positivo quanto meno di far chiarezza sullo stato dell’iter relativo al nuovo ospedale. Non vogliamo comunque pensare che lo stop ad una proposta relativa ad un’area all’interno del comune di Padova finisca con il significare che nel futuro prossimo   la nostra città e il nostro ateneo non avranno un policlinico universitario degno del prestigio della Scuola medica patavina, realizzato secondo una progettualità in grado di soddisfare per davvero le esigenze di una tutela della salute al passo coi tempi. Meglio se all’interno del comune di Padova, ma, se non si trovasse altra soluzione, fuori da esso e fuori da logiche di contrapposizioni tra fazioni".

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