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Cronaca

Nuovo ospedale, il commissario Penta "non sa se può firmare": Luca Zaia sconvoca il tavolo

Il presidente della Regione: "Ho deciso di riconvocarlo al momento in cui il commissario riceverà i poteri per poter firmare, come da lui annunciato, l'Accordo di programma"

Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha deciso di sconvocare il tavolo istituzionale convocato per venerdì a Venezia, nel corso del quale si sarebbe dovuto valutare, approvare e siglare l’Accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. La motivazione è contenuta in una lettera lettera inviatagli mercoledì dal prefetto Michele Penta, nella quale il commissario del Comune di Padova - che ha preso il comando di palazzo Moroni dopo la caduta dell'amministrazione Bitonci - espone i propri dubbi, di natura tecnico-giuridica, sulla legittimità di un'eventuale propria firma.

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ATTO ORDINARIO O POLITICO? Essendo lui commissario prefettizio, può infatti gestire tutta quella che è l'ordinaria amministrazione, ma non ciò che rappresenta più un indirizzo politico: è il caso della natura giuridica dell'atto che Penta avrebbe dovuto approvare. La situazione a palazzo Moroni è infatti ancora in divenire: il consiglio comunale è stato sospeso, ma non è stato ancora sciolto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che solo in seguito nominerà il commissario straordinario. Questi non avrebbe più i limiti del prefettizio e potrebbe, ma non è automatico, essere anche lo stesso Penta.

SCONVOCATO IL TAVOLO. "Ho avuto modo nei giorni scorsi di incontrare il commissario del Comune di Padova, Michele Penta - dice Zaia - e di apprezzarne la pubblica e dichiarata disponibilità a concludere l'iter amministrativo per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova, iter che è giunto ormai alla fase finale. Tuttavia - rileva Zaia - lo stesso Penta, con lettera recapitatami ieri, mi comunica come sia 'emerso che la nomina conferitami dal prefetto di Padova quale commissario prefettizio per la provvisoria gestione del Comune di Padova, non mi legittima alla firma di atti di straordinaria amministrazione competendo tale legittimazione esclusivamente al commissario straordinario, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale, nominato con Decreto del Signor Presidente della Repubblica ai sensi dell'art. 141 c. 3 del D. Lgs. 267/2000’'. In considerazione anche del fatto che il decreto di nomina viene emanato nel giro di poche settimane - conclude Zaia - ho deciso di aggiornare il tavolo e di riconvocarlo al momento in cui il commissario riceverà i poteri per poter firmare, come da lui annunciato pubblicamente, l'Accordo di programma".

LA "PREOCCUPAZIONE" DEL RETTORE. "La posizione dell’Università di Padova rimane sempre la stessa: il nuovo ospedale è un’opera fondamentale per la nostra città e per il Veneto - afferma Rosario Rizzuto, rettore dell’Ateneo patavino - siamo e continueremo ad essere rispettosi dei ruoli istituzionali: non siamo entrati nella scelta della sede, concentrandoci sulle caratteristiche di una struttura di qualità, casa ideale per l’eccellenza della sanità padovana con i migliori standard per pazienti, ricerca e didattica. Siamo quindi preoccupati che la dialettica politica possa rallentare o addirittura bloccare un’opera così importante. La discussione è sana e benvenuta quando si concretizza poi nei risultati sperati. Noi proseguiremo col nostro impego, mettendo a disposizione idee, energie e persone, così come abbiamo sempre fatto. A dimostrazione della volontà forte di proseguire il cammino, proprio questa mattina, nonostante il rinvio della riunione di Venezia, il consiglio della Scuola di Medicina dell’Università di Padova ha analizzato e valutato positivamente la bozza di accordo di programma".

PIPITONE, "IL CAOS". "Il pasticcio del nuovo Ospedale di Padova si complica sempre più e, purtroppo, rimane all'orizzonte la sua realizzazione, come dimostra anche  il rinvio dell'incontro previsto per domani tra il Presidente Zaia e il Commissario Straordinario Penta. Il caos burocratico-istituzionale che si è aperto dopo la collocazione (per ora virtuale ) a Padova Est prima e la sfiducia di Bitonci dopo, di fatto blocca ogni possibile passo avanti nell'iter amministrativo - afferma in una nota Antonino Pipitone, segretario regionale dell’idv Veneto - una polpetta avvelenata indigesta per la città che ha due padri - continua Pipitone -  i ritardi di Zaia che non ha saputo iniziare i lavori nei primi 5 anni di legislatura e dell'ex sindaco Bitonci che in campagna elettorale si impegnava a costruire il nuovo ospedale sulla sede dell'attuale di via Giustiniani, salvo poi inventarsi l'area di via Corrado (ex Amag) e infine Padova Est".

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