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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Camposampiero

A Camposampiero con gli "occhi bionici" 2 pazienti tornano a vedere "Ora finalmente vedrò i miei figli"

Paola e Flavio, all'ospedale padovano, hanno ricevuto l'impianto di retina artificiale, che consentirà loro di recuperare in parte la vista. L'evento straordinario è stato il primo in Italia in un nosocomio non universitario

“Io e Chizzolini, il mio chirurgo, siamo invincibili. So che potrò vedere solo in parte, sfocato, magari delle ombre, ma per me è come tornare alla vita: potrò vedere i miei figli, che mi dicono essere bellissimi, ma che ho dato alla luce quando ero già cieca”. Sono le parole della signora Paola, di 51 anni, uno dei due primi pazienti. L’altro è il signor Flavio, che di anni ne ha 65. Entrambi, all’ospedale di Camposampiero, hanno ricevuto l’impianto di retina artificiale, un vero e proprio “occhio bionico” (Argus II) che consentirà loro di recuperare, anche se solo in parte, la vista completamente perduta.

IL "BATTESIMO" DELL'"OCCHIO BIONICO". Lo straordinario evento, il primo in Italia in un ospedale non universitario, è stato presentato mercoledì all’ospedale di Camposampiero, dove il presidente della regione Veneto Luca Zaia, il direttore generale dell’Ulss 15 Alta Padovana Francesco Benazzi, i sindaci dell’area e i sanitari di oculistica guidati dal primario Marzio Chizzolini hanno tenuto “a battesimo” i primi due pazienti che, grazie ad uno studio sperimentale su persone affette da retinite pigmentosa divenute completamente cieche, finanziato dalla Regione con 631mila euro, hanno ricevuto l’“occhio bionico” realizzato dall’americana Second Light Sight Medical Products.

RETINA STIMOLATA ELETTRICAMENTE. Si tratta di pazienti che, avendo visto nel corso della loro vita, sono in grado di interpretare i segnali luminosi che l’impianto produce, stimolando elettricamente la retina. Un procedimento che avviene grazie ad un sistema computerizzato e ad una matrice di 60 elettrodi sulla retina stessa, in grado di fornire a pazienti completamente “al buio” la possibilità di recepire una visione, seppur rudimentale, fornendo una stimolazione elettrica che i loro fotoricettori non sono più in grado di produrre.

GLI "OCCHI BIONICI". Il sistema di protesi retinica Argus II è una protesi epiretinica che comprende un ricevitore, componenti elettronici ed una matrice di elettrodi che vengono posizionati chirurgicamente all’interno ed attorno all’occhio. I componenti esterni comprendono un paio di occhiali, un’unità di elaborazione video (Vpu) e un cavo. Gli occhiali sono dotati di una telecamera miniaturizzata per acquisire le immagini e da un’antenna che invia i dati e i comandi di stimolazione all’impianto. Argus II funziona convertendo le immagini video in stimolazioni elettriche, che attivano le cellule sulla retina, che a loro volta, attraverso il nervo ottico, trasmettono il segnale al cervello che lo percepisce come “luce”.

ZAIA. “Raramente - ha detto Zaia - mi è capitato di essere così contento di aver stanziato dei soldi con una delibera. Qui siamo davvero nel terzo millennio, e non siamo a Houston, New York o Londra, siamo a Camposampiero, provincia di Padova, Veneto. La qualità – ha tenuto a sottolineare Zaia – non è più data dal numero dei posti letto negli ospedali, ma dalla diffusione di queste eccellenze, che in Veneto, con una precisa scelta per il cittadino, abbiamo voluto sparse su tutto il territorio, e non concentrate su pochi grandi centri universitari come Padova e Verona, e anche in questo siamo pressochè unici in Italia”.

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