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Cronaca Limena

Odori molesti, cittadini esasperati Raccolta firme e tavolo Regione

Il comune di Limena porta avanti la protesta degli oltre 2.500 residenti in zona Tavello, costretti a sopportare gli effluvi maleodoranti prodotti da due aziende agricole del posto: "Serve una legge ad hoc"

Odori nauseabondi, cittadini esasperati e Comune con le "mani legate". Accade a Limena, in zona Tavello, dove le esalazioni prodotte da due aziende agricole, che generano calore ed energia attraverso un impianto a biogas, stanno snervando gli oltre 2.500 residenti, costretti a sopportare giorno e notte gli effluvi maleodoranti.

RACCOLTA FIRME E TAVOLO CON LA REGIONE. "Ho ricevuto le firme di 1.066 cittadini che lamentano la difficoltà a vivere vicino agli impianti - spiega il sindaco Giuseppe Costa - e ricevo moltissime mail e sms di protesta a qualsiasi ora del giorno e della notte. Così non è più possibile andare avanti". Il primo cittadino ha assicurato al comitato promotore della raccolta che porterà le firme al presidente del Veneto Luca Zaia e ha sollecitato l’apertura di una tavolo di confronto proprio con la Regione, cui ha invitato anche le minoranze, l’Uls e l’Arpav, oltre naturalmente alle aziende interessate. La riunione si svolgerà il prossimo 23 giugno.

ASSENZA DI UNA NORMATIVA AD HOC. "Abbiamo tentato tutte le strade possibili per limitare il disagio - continua il sindaco - dialogando con l’azienda che ci aveva dato ogni rassicurazione su un suo intervento. Ma gli odori continuano e bisogna porvi rimedio". "Peccato che, in totale assenza di una normativa ad hoc - commenta l’assessore Martinello - non ci è possibile intervenire. Bisogna tenere conto, infatti, che l’azienda vende l’elettricità prodotta dall’impianto al Gse, l’ente gestore della rete elettrica, e quindi non ci è assolutamente possibile bloccarla né intervenire con gli strumenti che abbiamo. La competenza è dell’Autorità dell’Energia e noi rischieremmo pesanti multe per interruzione del servizio".

"NON POSSIAMO INTERVENIRE". Già tre anni fa, in Conferenza dei servizi, l'amministrazione aveva chiesto alla Regione di emanare una normativa che permettesse agli enti locali e alla Regione di governare questo tipo di impianti, introducendo controlli e parametri da non superare e la figura esterna del responsabile d’impianto. "Questo non è stato fatto - conclude l'assessore - e i proprietari si muovono liberamente in assenza di confini, sapendo che non possiamo intervenire".

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