Legambiente contro gli Ogm: l’associazione ambientalista si è mobilitata questa mattina in previsione del pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da un agricoltore contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais MON810.

UNO STUDIO DEGLI ANNI SCORSI: I CONSUMATORI TEMONO CONSEGUENZE PER LA SALUTE

"SEMINE INCONTROLLATE". Secondo la ventina di attivisti della coalizione Italia Libera da OGM che si sono dati appuntamento in Piazzetta Garzeria se il ricorso fosse accolto, si rischierebbe di aprire la strada in tutta Italia - ed in particolare in Veneto - a semine incontrollate di colture geneticamente modificate, con ripercussioni anche sul cibo che mettiamo in tavola ogni giorno, perché è dimostrato dall’esperienza friulana che non c’è modo di evitare poi la contaminazione ai campi vicini: l’OGM in campo aperto è una scelta irreversibile.

"SAREBBE UN COLPO DURISSIMO". La produzione agricola italiana di qualità, uno dei pochi settori risparmiati dalla crisi, sarebbe gravemente compromessa: un colpo durissimo per le nostre coltivazioni, le produzioni biologiche, le esportazioni e la libertà di scelta di tutti noi cittadini. “Il popolo italiano ha già manifestato in più occasioni la sua opposizione agli OGM -commenta Davide Sabbadin responsabile energia ed agricoltura di Legambiente Veneto -  ma oggi abbiamo voluto ri-tastare il polso: per questo nelle piazze venete abbiamo realizzato un piccolo sondaggio casuale sui consumatori che hanno votato la propria adesione o la propria contrarietà al modello agricolo degli OGM per il nostro paese ed in particolare per i prodotti tipici veneti.”