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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Codevigo

In Vespa per il Bel Paese in cerca di vecchi cinema ormai dormienti

Un viaggio di 2mila chilometri da Codevigo a Lecce. Umberto Giupponi è partito il 25 luglio e, fino al 1° settembre, è andato a caccia di antiche sale cinematografiche italiane, grazie al progetto "Old cinema on Vespa"

Il fascino dell'antico e lo spirito dell'avventura possono bastare a rendere un'estate speciale, come quella di Umberto Giupponi, che in sella alla sua Vespa 50 Special ha girato tutta l'Italia a caccia di antichi cinema "dormienti, trasformati, scomparsi". Un viaggio iniziato lo scorso 25 luglio e terminato lunedì.

OLD CINEMA. Umberto è un ragazzo di 23 anni, studente di architettura al Politecnico di Milano. Proprio a Milano nasce la start up "Old Cinema", un progetto che ha come obiettivo quello di scovare vecchie sale cinematografiche, documentarne il cambiamento, ma soprattutto di riconnotarne 20, una per regione, e riqualificarle come incubatori culturali. Ne è nata una collaborazione con questo giovane ragazzo del Padovano, che con la sua Vespa ha viaggiato per un mese e mezzo, immortalando nei suoi scatti fotografici la bellezza decadente e suggestiva di un patrimonio finito nell'oblio. Ha attraversato quasi tutta l'Italia, partendo da Codevigo e spingendosi fino a Lecce. Oltre duemila chilometri in cui Umberto ha provato l'ebrezza di perdersi tra vie secondarie, di conoscere persone, culture, e di godersi i tanti panorami che offre il Bel Paese.

IMPREVISTI "ON THE ROAD". Un itinerario che lascia il segno, anche su Bianca, questo il nome della Vespa di Umberto: "Solo 55 chilometri oggi, ma non per pigrizia: Google Maps con l'opzione 'a piedi' (errore mio) mi spedisce tra magnifici vigneti interrotti da stradine di terra e ciottoli, salite e discese e tornanti. No anima viva. 5 chilometri tutti a spinta - racconta l'avventuroso cacciatore di schermi del passato - Bianca diventa color panna grazie a un bel dito di polvere ovunque".

IMMAGINI E STORIE. Un documentario e una testimonianza, fatta non solo di fotografie, ma anche di materiale d'archivio: e soprattutto di storie. Come quella del teatro Vittoria ad Ortona, inaugurato il 6 aprile 1929: "Ora si chiama teatro F.P. Tosti ma io continuerò a chiamarlo Teatro Vittoria perchè da quando sono nato ho sentito chiamarlo Teatro Vittoria e mio nonno fu uno dei tanti che lavorarono per costruirlo - è una delle testimonianze raccolte da Umberto - i miei primi film li vidi proprio in questo teatro che un tempo era anche cinema. Era il 1969, io avevo 10 anni". O quella del cinema di Apricena: "Da fuori sembra una vecchia fabbrica. E più o meno lo era. Fino a quando il nonno decise di trasformare la vecchia officina in cinema, il cinema Solimando ad Apricena, successivamente gestito dai figli e poi dai nipoti. Attualmente è in attesa. In attesa del ritorno di un pubblico che a poco a poco è andato scomparendo".

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