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Cronaca

Isabella Noventa, Freddy confessa: "L'ho uccisa io, tragedia durante un gioco erotico"

L'ex fidanzato della 55enne di Albignasego ha ammesso le proprie responsabilità, giovedì mattina, davanti al giudice. Il ballerino ha riferito di avere fatto tutto da solo

"Un gioco erotico finito in tragedia". Freddy Sorgato ha confessato di essere responsabile della morte di Isabella Noventa, la 55enne di Albignasego scomparsa lo scorso 15 gennaio.

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LA CONFESSIONE DI FREDDY. Il 45enne autotrasportatore, ex fidanzato della donna, è stato il primo ad entrare in aula, giovedì mattina, per l'udienza di convalida del fermo davanti al gip Cristina Cavaggion. Secondo il suo avvocato, Massimo Malipiero, "ha reso dichiarazioni spontanee e ha fatto importanti ammissioni di responsabilità circa la morte di Isabella Noventa. Ha parlato di un tragico incidente avvenuto a casa sua che ne ha provocato la morte e ha ricostruito gli ultimi momenti di quella serata e di aver agito da solo". Nessuna premeditazione, quindi, secondo il ballerino, e nessun coinvolgimento in un piano per togliere la vita ad Isabella della sorella Debora Sorgato e della tabaccaia Manuela Cacco, anch'esse indagate per omicidio premeditato in concorso.

"LE ALTRE NON C'ENTRANO". Per quanto riguarda Debora Sorgato, Il suo legale, Massimo Malipiero, ha riferito che la donna "ha reso una telegrafica dichiarazione dicendo che non c'entra nulla con la morte di Isabella Noventa. Abbiamo chiesto - ha aggiunto il difensore - l'applicazione di una misura diversa dalla custodia cautelare in carcere sia per Freddy che per Debora Sorgato sulla base di una modifica del reato contestato, verso un tipo di delitto meno grave. Per questo abbiamo chiesto gli arresti domiciliari per entrambi. Attendiamo la risposta del gip nel pomeriggio". Nella sua confessione, Freddy avrebbe anche fornito indicazioni su dove si trova il corpo della donna.

TRE ARRESTI, LA RICOSTRUZIONE

Omicidio Isabella Noventa, Freddy confessa
LA DEPOSIZIONE DI MANUELA CACCO. "Non c'entro con l'omicidio, io mi sono solo prestata a quella camminata". Queste invece le parole di Manuela Cacco, la tabaccaia di Camponogara (Venezia), locale di via Arzerini, ora chiusa "per malattia", come recita il cartello appiccicato alla porta d'ingresso. La donna, dunque, ha confermato di essere stata la protagonista della camminata in centro a Padova con il giubbotto bianco della vittima.

"UN FAVORE". Si sarebbe trattato di un favore che le avrebbe chiesto lo stesso Freddy la sera dell'omicidio, "ma io non sapevo cosa fosse accaduto", ha sottolineato, specificando di non sapere nemmeno dove possa trovarsi il cadavere di Isabella Noventa (invece Freddy avrebbe fornito indicazioni al giudice in questo senso). La camponogarese era la compagna di ballo di Sorgato, un rapporto che poi era sfociato perlomeno in una infatuazione verso l'amico, il quale ha confessato di avere ucciso Isabella Noventa (la sua ex) al culmine di un gioco erotico finito male, spiegando di "aver fatto tutto da solo".

CHIESTI I DOMICILIARI. "Quella sera sono arrivata a casa di Freddy e lui mi ha chiesto un favore - ha dichiarato durante l'udienza Manuela Cacco - mi ha detto di indossare il giubbotto bianco e io l'ho fatto. Non mi ha detto per che motivo". Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo per tutti e tre gli accusati. L'avvocato difensore di Manuela Cacco, Alessandro Menegazzo, ha chiesto per la  sua assistita gli arresti domiciliari. La Procura, invece, chiede la detenzione nel carcere femminile di Montorio, nel Veronese. La decisione del giudice nel pomeriggio, al pari degli altri due arrestati.


 

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