Omicidio parco Azzurri d'Italia, dopo 9 mesi arrestato latitante in Russia
In manette un 22enne moldavo, accusato di aver ucciso un tunisino lo scorso 2 aprile a Padova con numerosi colpi di pistola nell'ambito di un violento scontro fra stranieri. È stato bloccato nella regione di Rostov
A distanza di 9 mesi e mezzo dalla sanguinosa sparatoria al parco Azzurri d'Italia all'Arcella, i carabinieri del comando provinciale di Padova hanno arrestato, con il supporto dell'Interpol e della polizia russa, un 22enne latitante moldavo accusato di aver ucciso il tunisino che ebbe la peggio in quella notte di violenti scontri tra stranieri.
CRONISTORIA: LA SPARATORIA ALL'ARCELLA
LA SPARATORIA. La notte del 2 aprile scorso un acceso diverbio, alimentato da qualche bicchiere di troppo, tra un gruppetto di tunisini e dei cittadini dell'Est Europa, era degenerato in una scazzottata, placata da un primo intervento di una pattuglia dei carabinieri. Successivamente, dopo che i militari dell'arma se n'erano andati, uno dei tre giovani dell'Est europeo era ritornato al parco per sparare al tunisino 34enne Saber Labidi, centrato alla testa mentre era vicino a una panchina. Una vendetta dopo una lite per futili motivi, alimentata dall'alcol, questo quindi lo scenario nel quale si sarebbero svolti gli assurdi fatti di quella notte.
L'ARRESTO. I carabinieri individuarono subito tutti gli aggressori, ma non riuscirono ad arrestare il moldavo perché, nel frattempo, era fuggito all'estero interrompendo i contatti con la propria famiglia. I militari dell'arma sono infine riusciti a rintracciarlo negli scorsi giorni nella regione della Federazione russa di Rostov, fornendo alla polizia russa, tramite l'Interpol italiana, precise coordinate che hanno consentito la cattura del latitante.