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Fermato a Padova il rapinatore del pensionato assassinato a Ferrara

Il 19enne è stato fermato sul treno Bologna-Venezia, venerdì, ed è stato fatto scendere allo scalo ferroviario della città del Santo. Scappava verso il capoluogo lagunare: poi ha svelato dove si trovasse il cadavere

È stato bloccato dagli agenti della polfer mentre aveva in tasca un biglietto ferroviario che, da Ferrara, avrebbe dovuto portarlo fino a Venezia, poi chissà dove fosse diretto. Fatto sta che il viaggio di P.R., 19enne slovacco, si è fermato molto prima, verso le  22.30 di venerdì. Nel Padovano. Il giovane è sospettato di omicidio e di sequestro di persona nell'ambito dell'inchiesta aperta sulla sparizione del 73enne Pierluigi Tartari, scomparso dalla sua casa di Aguscello, nel Ferrarese, il 9 settembre scorso.

FERMATO A PADOVA. Il cadavere del pensionato è stato rinvenuto nella notte tra venerdì e sabato, grazie pare proprio alle indicazioni del giovane individuato a bordo del treno: è stato lui ad indicare un casolare abbandonato dove, all'interno, Pierluigi Tartari è stato trovato legato mani e piedi, a pancia in giù. L'anziano sarebbe stato aggredito a scopo di rapina alcune settimane fa (il 9 settembre), per poi essere picchiato e addirittura torturato per estercorcegli il codice pin del bancomat. Una rapina che fa rabbrividire, perpetrata da tre banditi. Uno dei quali sarebbe proprio il 19enne fermato appena il convoglio era arrivato nella provincia di Padova, poi fatto scendere allo scalo ferroviario del capoluogo euganeo. Evidentemente aveva capito come il cerchio delle indagini si stesse stringendo sempre più attorno alla sua persona. Allo stato, quindi, rimarrebbe un unico complice della batteria ancora latitante. Si tratterebbe proprio del "capo".

LA TENTATA FUGA POI LA SVOLTA. Il 19enne è stato quindi fatto scendere dal treno e portato negli uffici della polfer di Padova dove è poi giunta la squadra mobile di Ferrara che l'ha preso in carico e messo a disposizione del magistrato. Dopodiché, la svolta, con il ritrovamento del cadavere del pensionato in una zona piuttosto isolata del Ferrarese. Resta da capire se, una volta a Venezia, il 19enne avesse intenzione di continuare la propria fuga, con ogni probabilità fino all'Est Europa. A tradirlo il tentativo di cambiare scompartimento nel momento in cui aveva visto avvicinarsi gli agenti della polizia ferroviaria. Quest'ultimi l'hanno tenuto d'occhio e, una volta identificato, hanno capito di trovarsi di fronte a un sospettato.

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