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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cadoneghe / Vicolo Alberto Mario

Dramma a Cadoneghe, da "pausa di riflessione" all'omicidio-suicidio

Recentemente il matrimonio di Gabriele Ghersina e Silvana Cassol si era incrinato. Il poliziotto aveva trascorso separatamente, in accordo con la moglie, il fine settimana fuori casa. Dopo 2 giorni dal rientro nell'appartamento di via Mario, però, la tragedia

Avevano trascorso il fine settimana divisi. Lui aveva dormito fuori casa. Una sorta di "pausa di riflessione" in un momento di crisi matrimoniale. Poi però lunedì era rientrato nell'appartamento coniugale in via Mario a Cadoneghe per tornare dalla moglie. Il rapporto si era incrinato, certo, ma nulla faceva presagire che nella mente di lui ci fosse in programma, due giorni dopo, un epilogo così drammatico.

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DUE CARATTERI AGLI ANTIPODI. Questo il retroscena che emerge dai racconti di parenti, amici e colleghi più vicini alla coppia, come riportano oggi i quotidiani locali. Gabriele Ghersina, 38 anni, assistente capo del secondo Reparto mobile della questura di Padova, nella notte tra martedì e mercoledì ha sparato nel sonno alla moglie Silvana Cassol, 50enne ex vigile urbano, impiegata del Comune di Padova. Dai racconti di chi li conosceva bene traspare una grande diversità di caratteri: più schivo, riservato e casalingo lui, più solare, estroversa, amante dei viaggi lei. Differenze che negli ultimi tempi avevano cominciato a incrinare la serenità della coppia, convolata a nozze appena due anni fa, nel 2011.

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L'AUTOPSIA. Gli inquirenti non hanno dubbi sul movente passionale del gesto estremo di Ghersina che, con la sua Glock regolamente detenuta, avrebbe fatto fuoco prima, sembra, contro la moglie, e poi contro di sè, a letto. Il condizionale è d'obbligo, visto che di proiettili, per ora, ne è stato rinvenuto solo uno. Oggi in Procura sarà conferito l’incarico per l’autopsia sui due corpi, per ricostruire con precisione gli ultimi attimi di vita di Gabriele e Silvana.

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