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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Omicidio col Suv pirata, arrestati anche i due fiancheggiatori

Eseguite nella notte le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 romeni accusati di aver favorito la fuga in patria dell'autore dell'investimento, costato la vita al pensionato padovano Goffredo Macolino

Un nuovo tassello, anzi due, si sono aggiunti nell'intricata vicenda che ha portato, il 28 marzo scorso, all'investimento da parte di un Suv rubato, ai piedi del cavalcavia di Chiesanuova a Padova, di un pensionato 76enne, Goffredo Macolino, intento ad attraversare la strada.

L'INCIDENTE

 

IL VIDEO: I SOCCORSI SUL LUOGO DELL'INCIDENTE

 

IL VIDEO/1: I MEZZI COINVOLTI NELL'IMPATTO


LA CONFESSIONE. Il responsabile del mortale incidente, Cristian I., romeno 22enne accusato di omicidio colposo aggravato dalla guida senza patente, omissione di soccorso e ricettazione, in un primo tempo fuggito in patria e poi costituitosi alla frontiera di Trieste, ha infatti confessato e ricostruito ogni dettaglio della vicenda, indicando i nomi dei due romeni accusati di aver favorito la sua fuga.

FUGGE IN ROMANIA, POI SI CONSEGNA E CONFESSA


B. VALENTIN MARIUS-2O. ILIE-2GLI ARRESTI. Gli elementi forniti hanno convinto il gip di Padova, Mariella Fino, ad emettere, su richiesta del pm Benedetto Roberti, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due nuovi indagati che sono stati eseguiti nella notte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Padova. I destinatari sono Valentin Marius B. che, arrestato in un primo tempo in quanto proprietario de telefonino trovato all'interno del Suv e poi scagionato dall’accusa di omicidio, dovrà ora rispondere di ricettazione e di favoreggiamento in concorso con Ilie O., detto “Ion” pregiudicato, nullafacente. Sul conto di questi ultimi sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza per avere aiutato il 22enne a fuggire dall’Italia e per aver sviato le indagini prestandogli il denaro che gli era servito per pagare il viaggio. I due arrestati si trovano rispettivamente detenuti nel carcere di Padova e di Rovigo. Entrambi rimarranno ristretti a disposizione dell’autorità giudiziaria con l’accusa di favoreggiamento personale nei confronti dell’omicida Cristian I.

IL 35ENNE FERMATO NON HA LA PATENTE

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