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Cronaca

Omofobia contro una coppia di studentesse alla Copernico: insulti e bullismo via chat

La presentazione della nuova edizione del Pride è stata anche l'occasione per rendere pubblico un episodio di discriminazione e bullismo nei confronti di una coppia omosessuale

A segnalarlo è stata Noemi Fantinato, rappresentante di Udu - Unione degli universitari, presente stamattina a Palazzo Moroni per la conferenza stampa di presentazione della manifestazione.

Omofobia e bullismo

Il caso ha coinvolto due studentesse che risiedono entrambe alla residenza Copernico gestita dall'Esu in via Tiepolo. Luana Strada e Giulia Bellomia, 21 e 27 anni, sono fidanzate. Una cosa che quasi tutti nella residenza sanno da tempo, per lo meno tutti quelli che le conoscono. Domenica però hanno scoperto che tanti, tantissimi parlavano alle loro spalle rivolgendogli commenti e appellativi decisamente negativi. Loro non se ne erano mai accorte, ma quando una ragazza si è fatta portavoce della massa e ha confessato alla coppia lo sdegno della maggioranza, a Luana e Giulia è crollato il mondo addosso.

La denuncia in favore di chi soffre in silenzio

«Non ci eravamo mai accorte di nulla, invece abbiamo scoperto che decine di persone che vediamo ogni giorno, che conosciamo bene e che credevamo amiche, da mesi ci prendevano in giro e ci insultavano» racconta Luana. «Lo hanno ammesso anche in una chat davanti a me. Le parole dirette sono arrivate solo dopo aver smascherato il bullismo latente che da settimane aleggiava in residenza». In sostanza diversi ragazzi e ragazze ospiti della struttura le hanno offese e insultate per il fatto di essere omosessuali, dando il via a una vera e propria opera discriminatoria e omofoba, sfociata in atti di bullismo. Le ragazze non hanno voluto denunciare ma hanno deciso di metterci la faccia. «Speriamo serva a sensibilizzare e educare alla convivenza e al rispetto, oltre che a convincere altre persone che si trovano in queste situazioni a non subire passivamente».

L'intervento della politica

Al termine della conferenza stampa sul caso è intervenuta anche l'assessora alle Pari opportunità, Marta Nalin: «Un episodio preoccupante in sé oltre che un esempio di come l'aver sdoganato a tutti i livelli politici violenza e paura porti a effetti concreti e gravi. Dobbiamo ribadire l'importanza del rispetto dei diritti civili e della non violenza». Le fa eco Etta Andreella, che aggiunge: «Gli attacchi omofobici in regione sempre piu frequenti. Nel padovano sembravano molti meno, invece no. Simili messaggi di paura sono pericolosi perché lasciano le persone indifese. Ecco perché dobbiamo fare squadra contro l'omofobia».

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