Operazione Camaleonte: ancora arresti per Ndrangheta
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire altri sette episodi di estorsione ed usura avvenuti tra il 2012 e il 2019 nelle province di Venezia, Vicenza, Treviso e Padova
Altri arresti legati all'operazione Camaleonte, che nel 2019 aveva portato all'indagine nei confronti di oltre 50 persone per associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, fatture false ed evasione. La guardia di finanza di Mirano, assieme ai carabinieri di Padova, ha eseguito stamattina quattro ordinanze di custodia cautelare, oltre al sequestro di una villa sull'isola di Mazzorbetto. Le accuse sono ancora di estorsione con metodo mafioso e tra i destinatari dell'ordinanza c'è Antonio Genesio Mangone, di 57 anni, già in carcere dal 2019. Gli altri sono B.C. e G.C., padre e figlio rispettivamente di 69 e 42 anni, residenti a Schiavon (Vicenza), ora in carcere; I.S., kosovaro di 44 anni residente a Trevignano (Treviso), messo agli arresti domiciliari.
Nuovo filone
Il nuovo filone di indagine ha avuto origine dalle dichiarazioni rilasciate nel corso del vecchio procedimento: gli investigatori sono riusciti a ricostruire altri sette episodi di estorsione ed usura (avvenuti tra il 2012 e il 2019 nelle province di Venezia, Vicenza, Treviso e Padova), ricollegandoli a nove presunti responsabili tra cui i 4 destinatari di misura cautelare. Le modalità ricalcano quelle già emerse in precedenza: i malavitosi entravano in contatto con imprenditori in difficoltà economica (specialmente del settore edile) e prestavano loro somme di denaro sulle quali applicavano tassi di interesse esorbitanti, anche oltre il 200% annuo. Dopodiché ricorrevano a minacce e intimidazioni per recuperare i crediti.
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