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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dal Medio Oriente al Veneto, nascondevano l'eroina negli estintori

L'operazione "Wolf" della Squadra mobile di Venezia ha permesso di disarticolare un'organizzazione criminale, con base tra Venezia, Padova e Varese, dedita all'importazione di grossi carichi di droga

Sette persone sono state portate in carcere, per una è stato disposto l'obbligo di dimora, mentre due sono ancora irrintracciabili. La Squadra mobile di Venezia, coordinata dalla Procura lagunare, ha disarticolato un'organizzazione criminale dedita all'importazione di grossi carichi di eroina, pura al 100%, dal Medio Oriente, che poi spacciava nelle province di Padova, Venezia e Varese. Il gip ha disposto il sequestro di oltre 2 milioni e mezzo di euro per equivalenza, che saranno attinti da conti correnti, soldi contanti, proprietà immobili e autovetture.

Eroina nascosta all'interno di estintori

La droga, che arrivava dalla Turchia in Italia a bordo di tir, era nascosta all'interno di estintori e divisa in panetti contrassegnati, a seconda della partita, da una testa d'aquila o di lupo, da cui prende il nome l'intera operazione, "Wolf". I membri del sodalizio, dieci in tutto, prevalentemente di nazionalità turca e irachena, erano divisi in due aree differenti, tra Padova (in particolare nell'area di Monselice) e Venezia e a Varese, dove avevano un grosso centro di stoccaggio; facevano tutti riferimento ad uno stesso capo, che gestiva gli approvvigionamenti dall'estero e decideva come reinvestire i profitti dell'attività illecita. Le indagini sono cominciate nel maggio del 2018, a seguito di un sequestro a Marghera (Venezia), e hanno permesso di intercettare, fino al gennaio 2021, circa mezzo quintale di eroina, venduta "all'ingrosso" al prezzo di 25mila euro al chilo. 

L’organizzazione

I membri dell'organizzazione, inseriti pienamente nel tessuto sociale, erano titolari di bar, negozi di kebab e ortofrutta, che sfruttavano essenzialmente come copertura alla propria attività illecita. Almeno dal punto di vista formale, quindi, avevano i requisiti per rimanere sul suolo nazionale. Per non dare nell'occhio, incontravano i referenti dello spaccio sul territorio in luoghi affollati, in particolar modo in stazione a Mestre (Venezia) o nei parcheggi di centri commerciali. Gli investigatori li hanno stanati con intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, ma anche con servizi di appostamento e pedinamento, che hanno consentito di bloccare anche alcune consegne, tra cui la più grossa - circa 9 chili di droga - destinata da Varese verso la Svizzera. L'attività, conclusa questa mattina, ha visto un imponente dispiegamento di forze: 70 poliziotti in tutto, appartenenti ala squadra mobile di Venezia, in collaborazione con i colleghi di Varese, i reparti di Prevenzione crimine di Lombardia e Veneto e le unità cinofile di Milano e Padova.

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