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Cronaca

Ormoni femminili per alterare l'antidoping: indagati due cicloamatori e un medico

La vicenda ebbe inizio il 28 settembre 2014, quando, nel mirino del Nas, finì la gara amatoriale "Trofeo ciclistico Piovese 2014" a Brugine. In quell'occasione, uno dei due cicloamatori coinvolti, di Vescovana, fu sottoposto al test, risultando positivo a diverse sostanze proibite

Ormoni femminili per alterare i risultati degli esami antidoping. Indagati - come riportano i quotidiani locali - due cicloamatori e un medico di base. 

IL CICLOAMATORE POSITIVO ALL'ANTIDOPING. La vicenda ebbe inizio il 28 settembre 2014, quando, nel mirino del Nas, finì la gara amatoriale "Trofeo ciclistico Piovese 2014" a Brugine. In quell'occasione, uno dei due cicloamatori coinvolti, di Vescovana, fu sottoposto al test, risultando positivo a diverse sostanze proibite.

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IL FORNITORE. Sarebbe stato proprio lui a raccontare ai carabinieri del Nas, coordinati dal pubblico ministero Benedetto Roberti, che, a consegnargli quelle sostanze, era stato un altro cicloamatore, che a sua volta in passato era stato trovato positivo ai controli antidoping. Dalle indagini, inoltre, è emerso che quest'ultimo, per avere accesso ai farmaci, avrebbe falsificato un timbro da veterinario. Inoltre, scoperto che aveva fatto il suo nome ai Nas, avrebbe minacciato l'altro corridore indagato.

IL MEDICO. Infine, rischia il processo anche un medico di base, accusato di avere prescritto i farmaci, compresi gli ormoni femminili, al cicloamatore di Vescovana, con l'obiettivo di alterarne la resa sportiva e di taroccare le analisi antidoping. 

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