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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Villafranca Padovana

Agli oscar nazionali dell'agricoltura arrivano i giovani padovani: ecco i nomi dei finalisti

A Roma la finalissima di Oscar Green con la musica in campagna da Vescovana e il rilancio del melograno da Sant’Elena e Villafranca Padovana

Sara Migliorini è la pifferaia magica di Vescovana, sulle rive dell’Adige, dove coltiva rose e talenti musicali. Fabio ed Elena Migliorini di Villafranca Padovana insieme ad Andrea Barbetta di Sant’Elena hanno avviato una start up con il melograno coinvolgendo alcuni colleghi. Padova quest’anno è stata protagonista con ben due finalisti al premio nazionale Oscar Green di Coldiretti, che riconosce i nuovi talenti dell’agricoltura.

Delegazione padovana

A guidare la delegazione padovana a Roma per la finalissima è Matteo Rango, 21enne neo delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa. «E’ stata una grande emozione conoscere tanti coetanei ricchi di idee innovative, di entusiasmo e di proposte per il futuro della nostra agricoltura» afferma Rango «un settore che sa cogliere le opportunità di crescita e conferma tutta la sua vitalità. Faccio i complimenti ai nostri finalisti, giovani imprenditori che sanno guardare la campagna con occhi nuovi. Auguriamo loro tutto il successo che meritano. Anche se non sono riusciti a salire sui gradini più alti del podio i nostri amici padovani hanno ben rappresentato la dinamicità e la voglia di fare dei giovani agricoltori del nostro territorio. Il “salone dell’innovazione e della creatività” allestito a Roma in occasione della finale di Oscar Green offre una testimonianza fedele dell’agricoltura di domani. Non è un caso che negli ultimi anni sia in continua crescita il numero di neo imprenditori che proseguono l’attività di famiglia oppure hanno intrapreso un percorso tutto nuovo». 

I numeri

A Padova i giovani agricoltori sono circa 800 e ogni anno il loro numero è in crescita. L’Italia con 53.475 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che – continua la Coldiretti – le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.

I finalisti

Ecco chi sono i giovani padovani giunti in finale.

Sara Migliorini Società Agricola Rio di Vescovana

E’ proprio vero che in campagna si cambia musica. Per Sara Migliorini della Società Agricola Rio è stato così e tra bellezze naturali, suoni spontanei e armonia del paesaggio prendere la nota giusta è più facile. Concerti e composizioni melodiche nell’orto biologico oppure in giardino stregano grandi e piccini della Scuola di Musica Suzuki di Vescovana, coinvolgendoli in libere espressioni canore e sonore fino a diventare un’orchestra spontanea con animazione canti e balli che fanno dei visitatori una vera comunità. Sara è impegnata anche nel recupero di colture innovative come rose antiche ad uso alimentare, frumento antico, canapa e lino.

Fabio ed Elena Migliorini Melovita Sant’Elena

MeloVita, il melograno ready to eat lanciato da una startup tutta veneta «Ma se il melograno cresce in tutto il mondo, perché non coltivarlo in Veneto?». Per Andrea Barbetta, 27enne agronomo padovano, questa domanda è diventata un tarlo. Così, ragionando con gli amici che come lui si sono appassionati alla pianta, ha dato spinta ad un progetto che in poco tempo è diventato realtà.La prima ad essere catturata dall’idea è stata Elena Migliorini, tecnologa alimentare. A sua volta, Elena ha coinvolto il fratello Fabio, agricoltore, e ancora Silvia Friso, neolaureata in scienze della comunicazione, e Atena Margola, laureata in scienze agrarie e orientata al marketing. I cinque hanno tutti un ruolo ben definito nell’organigramma della startup MeloVita, che conta circa dieci ettari piantati tra le province di Padova e Vicenza, un laboratorio ospitato nell’acceleratore d’impresa H-Farm a Cà Tron di Roncade e già molte presenze nelle fiere di settore. L’idea di abbinare bontà e proprietà salutistiche per consumatori, grande distribuzione, industria farmaceutica e rete omeopatica li ha portati ad elaborare confezioni «ready to eat» a base di semi morbidi, con imballaggi ricavati dalla stessa buccia, ed ancora marmellate, succhi, puntando anche al primo miele

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